La pandemia, sta andando oltre ogni limite di una ragionevole sopportazione, perché, con il trascorrere dei mesi, sta assumendo i contorni di una tragedia globale, dalla quale sembra difficile uscirne, in tempi più o meno contenuti. Tutto ciò, contribuisce a rendere il nostro umore, ondivago ed oscillante, perché non si riesce a trovare un punto di equilibrio, tra le difficoltà del presente e l’aspirazione ad un futuro più rassicurante. L’umore, che è lo specchio della nostra visione delle cose, viene continuamente colpito e se, per alcuni giorni, sembra assorbire abbastanza bene le difficoltà di una vita, senza stimoli e senza visioni, ma concentrata solo a schivare la presenza del virus, col passare del tempo, invece, arrivano momenti in cui non riesci più a contenere un senso di paura del presente e non riesci più a frenare il rimpianto di una vita, che avevamo conosciuto e che avevano pensato, fosse solo quella della piena libertà dei nostri movimenti e non certo delle restrizioni, a cui siamo costretti a sottostare. È sempre più difficile accettare, specie ad una certa età, continue limitazioni psicologiche e fisiche, che minano il nostro spirito di sopravvivenza e riportano alla mente i ricordi del tempo, in cui un piccolo spensierato convivio, in famiglia o con gli amici, ti faceva assaporare quella gioia e quella felicità, che ora sembrano appartenere solo ad un mondo dei sogni, che si sono infranti, dinanzi ad una realtà, dove invece il sogno ad occhi aperti, è la presenza di qualcosa che non si vede, ma che è presente in mezzo a noi ed attacca la nostra vita, minacciando la nostra esistenza, nel contesto sociale in cui viviamo. Se riflettiamo su questa atipica situazione, ci sembra di vedere davanti ai nostri occhi un film di fantascienza, che qualche anno fa abbiamo visto al cinema o sugli schermi televisivi e che ora invece vediamo sullo schermo della realtà che ci circonda, dove noi però siamo tante comparse, in mezzo al turbinio di una tragedia, che ha colpito l’intera umanità. In certi momenti, non abbiamo neanche più la forza di ribellarci a questo triste destino ed in silenzio e col magone nell’anima, ci aggrappiamo solo all’unica prospettiva di salvezza che ci rimane, quella della vaccinazione, che, però, tarda ad arrivare e ciò contribuisce ancora di più ad alimentare la nostra insofferenza e la nostra insoddisfazione e a rendere le nostre giornate velate da una malinconia, che brucia forte dentro la parte più sensibile del nostro animo. È inutile, prendere in giro se stessi, questa è la realtà del momento, che riguarda la vita di tutte le persone e chi cerca di sminuirla per vanità o per vergogna, mente prima a sé stesso, poi alla verità ed infine alla propria vita.
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