Non sempre curarsi fa bene, e non si parla soltanto di terapie farmacologiche assunte a sproposito perchè residue di vecchie prescrizioni, oppure interrotte o modificate in maniera arbitraria e inappropriata, ma anche dei farmaci di automedicazione o del fai-da-te. La medicina moderna non di rado è eccessiva e, sempre più spesso, porta all’assunzione di farmaci anche senza chiare indicazioni prescrittive. I problemi legati all’assunzione di farmaci rappresentano un’elevata causa di morbilità e mortalità, e costituiscono un notevole onere per le risorse sanitarie. Diversi studi hanno mostrato un alto tasso di reazioni avverse direttamente correlate all’automedicazione. Si tratta di uno studio prospettico, della durata di otto settimane, condotto nelle Unità operative di Pronto soccorso di 11 ospedali universitari francesi, ha coinvolto tutti i pazienti adulti che avevano fatto un uso arbitrario di farmaci, prescritti o meno. Per quanto riguarda il tasso di reazioni avverse registrato, il 9,8 % ha avuto una reazione avversa, che era correlabile ai criteri dell’automedicazione solo in 52 casi, l’ 1,72 % del totale. Le reazioni avverse legate al SOP e OTC riguardavano l’1 % di tutti i soggetti che hanno dichiarato di assumere questo tipo di medicine. La giovane età e l’appartenenza del farmaco al gruppo terapeutico del Sistema Nervoso Centrale sono risultati fattori associati alle reazioni avverse collegate all’automedicazione. Gli psicolettici e gli analgesici, infatti, sono stati i gruppi maggiormente coinvolti. E’ emerso, comunque, che il ricorso all’automedicazione nasconde rischi di interazioni o reazioni avverse delle quali il paziente è ignaro.
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