Per quanto quella diabetica rappresenti una delle patologie maggiori, per gravità ed implicazioni, la moderna fitoterapia sta mirando ormai da tempo a evidenziare in modo più preciso ed affidabile le proprietà, il meccanismo d’azione e la posologia di alcune sostanze naturali. Alcune piante, dotate di principi attivi che possono favorire il controllo della glicemia, agiscono su diversi livelli: influendo sulla produzione di insulina, riducendo l’assorbimento intestinale di glucosio, stimolando la glicolisi anaerobica, inibendo la gluconeogenesi, stimolando i recettori cellulari per l’insulina, favorendo l’assunzione di glucosio da parte dei tessuti sensibili all’insulina.
Morus alba, il gelso bianco, rientra tra i fitoterapici impiegati nel controllo della glicemia. Si comporta come un inibitore degli enzimi alfa-glucosidasi intestinali, che scindono le catene polisaccaridiche ingerite con la dieta nei monosaccaridi assorbibili, come il glucosio. In tal modo viene quindi ritardato l’assorbimento degli zuccheri e ridotta l’iperglicemia post-prandiale. Per questo l’estratto può quindi rappresentare un buon complemento sia come terapia nelle forme più lievi di diabete e degli stati iperglicemici sia, soprattutto, in abbinamento ad altri trattamenti in corso.
Poterium spinosum, un arbusto noto come spinaporci, si propone come uno dei rimedi naturali più indicati per il controllo dell’iperglicemia. L’azione ipoglicemizzante sembrerebbe essere basata sulla capacità del fitocomplesso di stimolare la funzione ormonale nelle isole di Langerhans, analogamente ad alcuni antidiabetici orali, regolando così la produzione endogena di insulina da parte del pancreas. Infine, altre due piante utili in questa patologia sono Gymnema silvestre e Vaccinium myrtillus.