Lasciato alle spalle un anno, a dir poco, complicato come il 2020, si riparte con la speranza di incontrare sulla propria strada situazioni più agevoli e nuove opportunità.
Il sud, in tal senso, almeno sulla carta, è stato oggetto di particolare attenzione da parte del Governo. In tal senso sono diverse le novità contenute nella Legge di Bilancio 2021 e relative al meridione d’Italia.
Entrando nel merito, a livello strettamente lavorativo, sono previsti sgravi per assumere giovani. All’occupazione giovanile fino a 35 anni, infatti, sono destinate agevolazioni importanti per le nuove assunzioni e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato. E’ riconosciuto un esonero contributivo del 100%, per massimo 3 anni, a livello nazionale. Per il Sud l’esonero si allarga fino a 4 anni.
Inoltre, per contenere il perdurare degli effetti straordinari sull’occupazione, relativi all’emergenza COVID-19, in aree caratterizzate da grave situazione di disagio socio-economico l’esonero è pari al 30% fino al 31 dicembre 2025, è del 20% per gli anni 2026 e 2027 e del 10% per gli anni 2028 e 2029.
Per quanto riguarda, poi, le idee imprenditoriali ed i progetti per dar vita ad un’azienda, la misura “Resto al sud” amplia la platea di potenziali destinatari. Si è deciso, infatti, di elevare da 45 a 55 anni l’età massima per accedere ai contributi previsti dall’iniziativa. Si tratta di finanziamenti al 50% a fondo perduto finalizzati a promuovere la costituzione di nuove attività libero professionali o imprenditoriali da nelle regioni del Mezzogiorno.
In merito, infine, ai crediti di imposta, sono prorogati al 31 dicembre 2022 i crediti per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite del sud.
Inoltre, è prorogato, con maggiorazione, fino al 31 dicembre 2022, il credito d’imposta che fa riferimento agli investimenti in attività di ricerca e sviluppo a favore delle imprese operanti nel meridione.
Naturalmente è da vedere se tutto ciò potrà effettivamente risultare utile alle aziende o ad incentivare lavoro, assunzioni e creazione d’impresa. Sarà così se tornerà la voglia di investire e puntare sulle risorse umane.
In riferimento, poi, a ciò che più direttamente concerne le piccole e medie imprese, i Comuni delle aree interne e montane hanno ottenuto dei fondi per il sostegno alle attività produttive economiche, artigianali e commerciali dei territori. Sono 910 i centri del sud Italia, di 3mila o 5mila abitanti, oggetto del provvedimento. Dopo la pubblicazione dell’apposito bando e di una schema di delibera comunale, da parte dei Comuni, le piccole medie aziende commerciali e artigianali del territorio interessato possono presentare la relativa domanda per accedere ai contributi a fondo perduto (massimo 2mila euro). I fondi sono legate a spese di gestione, sostegno alla ristrutturazione, ammodernamento, ampliamento, innovazione e acquisto di macchinari, impianti, arredi, attrezzature, opere murarie e impiantistiche.
Cono D’Elia