Cilento, operazione ricordo? Dipende per chi. Sicuramente per chi scrive, ma come per molti, la questione è subordinata a ragioni anagrafiche e quindi, più che ricordare o riscoprire sarebbe opportuno dire “conoscere”. Nell’arco del tempo in cui si cresce “nel borgo” ci si è ritrovati spesso ad ascoltare racconti di vissuti, di percorsi, di usi e costumi ormai in quiescenza o completamente estinti. Quel sentimento sognante del mestiere del vivere che si decorava e si caratterizzava di chiarezza e serenità, di genuinità e di sfrontatezza, di tentativi e passioni, una meccanica naturale spontanea, succinta di impeto giovanile e stando anche a cimeli amatoriali di istantanee fotografiche o fortunati filmati d’epoca opportunatamente digitalizzati, oserei di bellezza. Mi riferisco in particolare ad un evento sportivo, o come si diceva allora “una manifestazione” che si è svolta annualmente tutti i mesi di agosto negli anni ’70 a Stio Cilento e viene ricordata, ancora oggi, come una delle cose più riuscite e partecipate di quegli anni. Peccato constatare come per molte cose rosee e d’avanguardia per il periodo, l’evento si è tenuto per sole cinque edizioni. Se n’è sentito parlare molto, anche fuori il circondario territoriale e regionale, in tanti ricordano bene quelle che furono le “Mini Olimpiadi” stiesi, altri invece ne hanno solamente sentito raccontare. Inevitabilmente il racconto genera una costruzione filmica soggettiva ed è sempre un evento terapeutico oltre che costruttivo, addentrarsi nei meandri del passato per capire qualsiasi tipo di presente nel quale ci si voglia riconoscere. A tal scopo, ho voluto fare una piacevole chiacchierata telefonica con Franco Campitiello, un attento costruttore di idee, Presidente della Pro Loco Stio per diversi anni, cultore e lungimirante preservatore delle tradizioni e della storia del territorio. Tra i principali organizzatori di quel positivo fermento generazionale che diede vita all’evento più “colorato” degli anni ’70 stiesi.
– Come nacquero le Mini Olimpiadi?
Fu un’idea del Prof. Gerardo Trotta che al tempo lavorava a Clusone in provincia di Bergamo. Tornava in estate per le ferie e in una di quelle stagioni degli anni ’70, mi parlò di questa cosa. Io collaborai con lui che fu il principale organizzatore delle Mini Olimpiadi, insieme a me, dal 1974 al 1978.
– In qualche memoria leggevo che nell’evento v’erano incluse diverse discipline, alle quali partecipavano in tanti, tra amatori e aspiranti atleti. Com’era organizzato il tutto?
Si svolgeva quasi tutto interamente allo stadio Francesco Guida, tranne le gare di pallavolo che venivano svolte adiacenti all’edificio scolastico Lettieri. Diverse erano le discipline tra le tante: il calcio, la corsa campestre, i 100 metri, i 1.500 metri e appunto la pallavolo. Conservo ritagliati anche degli articoli di giornale, parlò di noi il Mattino e addirittura la Stampa. Durante il corso delle Mini Olimpiadi ci collegavamo credo con radiomontemauro; l’amico Renato Colicigno – tutte le mattine in diretta – forniva i risultati del giorno precedente.
– Quale “aria” si respirava?
Innanzitutto c’era più gente. Molti di loro, viste le tante discipline che richiedevano un’attenzione particolare come l’atletica leggera, erano anche volenterosi e validi collaboratori. C’era comunque un interesse particolare per il calcio, che era ed è rimasto lo sport più in voga.
– Partecipavano alle Mini Olimpiadi diverse squadre di diversi comuni, come facevate a contattare e convocare tutti? Oggi la rete, apparentemente sembra aver ridotto le distanze e facilitato a sua volta le comunicazioni, ma in passato e negli anni ‘70?
Telefonicamente, ci contattavano i responsabili dei vari paesi che, conoscevamo magari personalmente e a sua volta si organizzavano per conto proprio. Si iscrivevano alle Mini Olimpiadi gratuitamente, non esisteva una quota di iscrizione e tuttavia, si vinceva esclusivamente un trofeo ricordo: la coppa. Il regolamento prevedeva che ad ogni squadra, in base alle gare vinte, si dava un punteggio che al termine dei 5 anni veniva conteggiato ed in base a questo si esprimeva un vincitore. Le Mini Olimpiadi durarono soltanto i primi 5 anni e videro la partecipazione di diversi paesi del Cilento tra i tanti anche Vallo della Lucania, Capaccio e Roccadaspide.
– Perché durarono così poco?
Cambiò tutto, la gente iniziò ad andare via, un esodo che a dire il vero iniziò già in quegli anni. Pertanto sfumò anche quella sana rivalità sportiva che si accertò per esempio tra Stio e Gorga, tra Stio e Magliano, tra Roccadaspide e Trentinara. Una rivalità che dava una marcia d’interesse in più alla manifestazione. Oggi a mio avviso, una cosa del genere sarebbe fuori luogo, i ragazzi non giocano nemmeno più a calcio, non ci sono interessi e di conseguenza nemmeno stimoli.