Maurizio Spaccazzotti
Professore, si presenti ai nostri lettori.
Sono stato docente di pedagogia musicale al conservatorio di Pesaro e all’Università di Urbino. Sono a Paestum come consulente scientifico e artistico per l’ideazione e realizzazione del progetto “Music for Pope”.
Ci parli di questa esperienza fatta a Paestum.
Si tratta di un progetto unico nel suo genere. Soprattutto, dobbiamo considerare che quello che noi vediamo solo la parte esteriore … i ragazzi vedono dei punti neri davanti a loro. Ognuno di questi punti è segnato nei neuroni del loro cervello. Gli stessi punti escono dal cervello dal corpo e trasmessi agli strumenti che trasformano in suoni. Stiamo parlando di un processo complicatissimo di cui non siamo consapevoli ma che ci emoziona. Ognuno di loro ha provato i brani nella sua scuola ed oggi sono qui a condividere con gli altri per farne un “concerto”.
Non si trovano altri esempi simili: essere protagonisti e spettatori di sé stessi allo stesso tempo.
Chi e cosa ispira il suo lavoro?
È stata mia nonna! A 86 anni ancora suonava il mandolino nonostante avesse le mani anchilosate. Nonostante questo, tutte le mattine, prendeva in mano il mandolino e si sforzava di toccare le corde, voleva affermare che l’esperienza musicale era parte integrante della sua esistenza e il violino era un oggetto d’amore… Lo psichiatra, Franco Fornaro, affermava che “il futuro delle prossime generazioni dipende dal fatto se riusciranno o meno a trovare oggetti d’amore!” nello specifico, per questi ragazzi, finché avranno la “musica” tra le loro mani potranno guardare al futuro ed essere sicuri di una vita che varrà la pena di essere vissuta.
Se pensa a Papa Francesco, cose le viene in mente?
Apertura
Concluda lei questa breve intervista.
Posso solo augurare a questi ragazzi di ricordare, oltre ai suoni, anche il fatto che hanno vissuto questa indimenticabile esperienza avendo alle loro spalle le imponenti colonne del tempio di Nettuno.
Maura Minicozzi
Liceo musicale “Carafagna” di Cerreto Sannita
Ci parli di questa esperienza fatta a Paestum.
Mettere insieme 16 licei musicali provenienti da tutta l’Italia è stata un’idea geniale. Music for Pope è stata una grande opportunità “professionale” per i ragazzi, sia per l’orchestra sia per i cori, che hanno provato sul campo cosa vuol dire essere parte di una grande prova di maturità.
Come è arrivato a diventare direttore d’orchestra?
Sono figlia d’arte! Mio padre insegnava in conservatorio quindi è stato naturale trovarmi a mio agio in questo mondo affascinante della musica. Sono polistrumentista oltre che cantante. Ricordo che ascoltavo le opere dagli spalti del teatro dove mio padre si esibiva.
Se pensa a Papa Francesco, cose le viene in mente?
Religiosità
Concluda lei questa breve intervista.
Ringrazio in particolare i fonici che, soprattutto quando ci si esibisce all’aperto, devono mettere in campo tutta le loro capacità professionali e tanta
pazienza per restituire al meglio le voci del coro e i suoni.
Giovanni D’Auria docente di clarinetto
al conservatorio di Salerno
Cosa pensa di questo evento?
Si tratta di un progetto eccezionale! È la messa in pratica della “musica d’insieme” che si allarga a dismisura uscendo dai singoli istituti e viene estesa al tutto il territorio nazionale. È l’abbattimento delle barriere geografiche e culturali.
Chi o cosa ha ispirato la sua passione per la musica?
È stato un ragazzo mio vicino di casa che, quando io avevo 8 anni, si esercitava con il suo strumento e che ha avuto la sensibilità di chiedermi se volevo provare. Da allora la musica ha impregnato la mia vita.
Se pensa a Papa Francesco, cose le viene in mente?
Aggregazione
Concluda lei questa breve intervista …
Saluto tutti i ragazzi che studiano musica e invito tutti quello che non lo fanno di considerare l’idea di cominciare perché chi fa musica ha una strada sicura davanti a sé.
Marcello De Fante docente di violino
al conservatorio di Verona
Perché è venuto a Paestum?
In questo grande evento c’è anche un altro risvolto che coinvolge scuole e allievi. Infatti, Bimed è associata con un importante ente internazionale di certificazione delle competenze in campo musicale. Io sono stato incaricato di seguire le prove, le registrazioni, il concerto … i ragazzi porteranno a casa, oltre alla soddisfazione di aver preso parte ad un evento eccezionale e negli occhi gli splendidi templi di Paestum, anche la certificazione di livello che hanno ottenuto suonando insieme in questo concerto.
Come giudica l’atteggiamento dei giovani musicisti in questi due giorni?
I ragazzi sono stati bravissimi! Intanto il risultato musicale ottenuto è stato ottimo, poi va sottolineato che il tutto si è svolto sotto il sole e con il vento che ha creato non pochi problemi. Senza considerare il lungo viaggio per raggiungere Paestum.
E di Paestum cosa dice?
Bellissima! Ero stato qui da bambino che avevo 3-4 anni con i miei genitori e non ricordavo assolutamente niente di questo splendido parco archeologico. Meravigliosa.
Se pensa a Papa Francesco, cose le viene in mente?
Grazie
Antonella Iannone coordinatrice del progetto coreudico
Parli di questa esperienza fatta a Paestum …
Si è trattato di una sfida molto impegnativa in quanto le coreografie sono stata inviate con un video alle scuole partecipanti. Pertanto le scuole hanno potuto provare insieme solo nella giornata precedente a quella prevista per la registrazione. La Bimed ci mette sempre di fronte a sfide, che a prima vista, sembrano impossibili. Ma alla fine si riescono a concludere con un grande successo.
Come è arrivata a diventare insegnante di danza?
La danza è entrata nella mia vita da quando avevo 3 anni. Fu mia madre a portarmi in una scuola di danza e non ne sono mai uscita. Prima l’ho praticata, poi ho fondato due scuole di danza, che ora ho lasciato a due mie ex allieva; e da un ventennio coordino gli eventi di danza organizzati dalla Bimed.
Se pensa a Papa Francesco, cose le viene in mente?
Dolcezza
Concluda lei questa breve intervista …
Faccio un abbraccio circolare a studenti e docenti arrivati da tutta l’Italia ringraziandoli per quello che hanno saputo realizzare.
Linda Garofalo musicista e insegnante
Parli di questa esperienza fatta a Paestum …
Vengo da Torino per assistere a questo evento straordinario in quanto collaboro con Bimed da molto tempo. Music for Pope si è rivelato un progetto eccezionale sia dal punto di vista musicale sia per l’aspetto organizzativo. Quando Andrea Iovino me ne ha parlato in un incontro a Torino, non credevo che fosse possibile metterlo in pratica. Invece, nell’area archeologica di Paestum si è concretizzato nel migliore dei modi possibili.
Come è arrivata a diventare quello che è oggi?
Ho iniziato a studiare musica instradata dai miei genitori, ma sin da subito ho capito che mi trovavo a mio agio sia con la musica sia nell’ambiente in cui si vive l’esperienza formativa. Da adulta ho scelto di insegnare per poter trasmettere la passione per la musica ad altri aspiranti musicisti.
Se pensa a Papa Francesco, cose le viene in mente?
Energia
Concluda lei questa breve intervista.
Sono fiera che il Piemonte abbia partecipato con due scuole provenienti da Torino e da Vercelli e hanno contribuito al successo di questo evento voluto da Bimed.