Essere farmacista ai tempi del Coronavirus, peculiarità, criticità, effetto speculazione, solidarietà e Vallo di Diano. Sono alcune delle tematiche affrontate nell’intervista a Raffaele La Regina, 30enne farmacista del piccolo centro di San Rufo, nel Vallo di Diano.
– Cosa vuol dire essere un farmacista ai tempi del coronavirus?
Essere farmacisti, più che essere una professione, è una missione, soprattutto ai tempi del coronavirus. Le farmacie territoriali rappresentano un vero e proprio presidio del servizio sanitario nazionale sul territorio, che regolarmente assicurano l’assistenza ai pazienti, nonostante le incertezze e i timori che caratterizzano i giorni di emergenza.
– E cosa vuol dire essere un farmacista giovane nel Vallo di Diano?
E’ una grande occasione per crescere, per sdebitarsi per ciò che la tua terra ti ha trasmesso e per dare il proprio contributo nel migliorare i servizi assistenziali erogati nel territorio.
– Quali gli aspetti più complicati da gestire?
Le criticità del periodo sono principalmente legate alla variazione dei comuni percorsi assistenziali. Basti pensare alla smaterializzazione delle prescrizioni messa in atto. Tuttavia, dopo un tentennamento iniziale, utenti, farmacisti erogatori e medici si sono allineati prontamente alle indicazioni del dipartimento della Protezione Civile, per garantire l’assistenza territoriale.
– Le Farmacie, anche alla luce di qualche caso accertato, da alcuni sono viste come realtà che, in determinati momenti, speculano sui prezzi e sui bisogni della collettività
Sono all’ordine del giorno i casi di possibile speculazione sui prezzi di prodotti utilizzati nell’emergenza attuale, in particolare gel e mascherine. Tuttavia, tranne qualche caso isolato, in cui ci sono stati ricarichi abnormi, le farmacie sono vittime di processi di speculazione che partono a monte della filiera distributiva, come spesso è stato accertato dalle indagini degli organi di controllo. Infatti, emerge continuamente che i prodotti arrivano nelle farmacie già con prezzi notevolmente maggiorati. Tuttavia, la fiducia si costruisce giorno dopo giorno e, se si è fatti un buon lavoro in modo impeccabile e professionale, una mascherina venduta ad un prezzo che potrebbe sembrare alto, non può minarla. L’importante è informare la clientela di quello che accade nel processo distributivo e se necessario mostrare anche le fatture di acquisto, in modo da eliminare ogni dubbio su possibili speculazioni messe in atto dalle farmacie.
– Da farmacista che idea ha in merito alla situazione sanitaria del Vallo di Diano? E sulla gestione dell’emergenza?
Il Vallo si è ritrovato, ahimè, nel vortice del virus da un giorno all’altro e ha subito perdite importanti. Ogni giorno non riesco a capacitarmi, ad esempio, di come possa essere deceduto il comandante dei Vigili del Fuoco di Sala Consilina Luigi Morello, caro amico e mio maestro di vita, per mano di questo nemico invisibile, quando per il lavoro che svolgeva rischiava la vita ogni santo giorno.
Sulla gestione dell’emergenza nulla da dire, stanno facendo, a mio parere, tutti un gran lavoro. Il mio ringraziamento va alle donne e agli uomini impegnati in prima linea in questa emergenza nei reparti di cura delle nostre strutture sanitarie, a chi è impegnato nel garantire l’ordine pubblico, i servizi essenziali e grazie ad ogni singolo cittadino del Vallo di Diano per aver fatto proprie le indicazioni anticontagio.
– Nel tempo la sua Farmacia si è resa protagonista di alcune donazioni alla locale struttura ospedaliera e non solo. Cosa spinge a ciò?
Sono stato sempre dell’opinione che, per quel che si può, bisogna essere di aiuto al proprio territorio. E’ questo lo spirito che regolarmente, almeno una volta all’anno, mi porta ad effettuare delle donazioni basate sulle esigenze del territorio.
Nei prossimi giorni consegneremo a nome dell’Associazione Titolari Farmacie Italiane Pillole d’Informazione 250 flaconi di gel mani ai sanitari dell’Ospedale Cotugno di Napoli.
Mentre, a nome di Federfarma Salerno, abbiamo donato ai volontari dell’associazione di protezione civile “Vallo di Diano” di Padula una copertura assicurativa dal rischio di contagio da coronavirus, in segno di gratitudine per il supporto che stanno dando alle farmacie del territorio.
– E’ nato da poco il gruppo di lavoro PHARMACO. Di cosa si tratta?
Pharmaco è l’acronimo di Pharmacists Against Covid. E’ un gruppo di lavoro formato da farmacisti che, attraverso la costruzione di un portale dedicato, sarà pronto a rispondere alle domande dei clinici, impegnati nella lotta al coronavirus, sulle interazioni farmacologiche tra le terapie già praticate dai pazienti e quelle previste dai protocolli covid, al fine di garantire la somministrazione dei farmaci in modo sicuro. A tal proposito ringrazio per il supporto Stefano Lamelza, Daniele Ramacci e Marco Rossi della SalulabTecnology, che gratuitamente hanno costruito la piattaforma informatica attraverso cui si svolgeranno le attività del team di Pharmaco.
Cono D’Elia