“Le creature del cielo negato” è l’ultimo libro di Pasquale Carelli, medico e scrittore cilentano di Celle di Bulgheria. Del libro, edito da L’ArgoLibro a fine 2023 con prefazione di Giuseppina De Marco, colpiscono subito il titolo, che rimanda a un mondo fantastico, e la splendida ed efficace copertina dell’artista Annamaria Carelli. Il volume, di 467 pagine, per qualità della carta, caratteri tipografici, rilegatura e formato, rende assai piacevole la lettura. Con la scelta di astenersi dall’indice, e quindi di non fornire una struttura preliminare, l’autore lascia il lettore libero di muoversi fra le pagine. Anche la scelta di non inserire in copertina la tradizionale, quanto funzionale, sinossi, è altro chiaro segnale che il testo non intende ingabbiarsi nei consueti schemi editoriali. Ne “Le creature del cielo negato”, volume colto e irriverente, la sinossi sarebbe stata inutile, perché sono stati evitati i cliché accattivanti e tanto in voga; e i capitoli sono saltati, così come saltata è la trama del manoscritto di cui il romanzo narra. Sull’aletta trova invece posto un ‘messaggio’ scritto dall’autore, che parla di personaggi, fantastici e letterari, pone acute riflessioni circa le “entità nate e vissute tra le pagine dei libri”, chiarisce il “gioco a tre” fra narratore, personaggi e lettore: “Un circuito che esiste da sempre, fin da quando nell’uomo è nata l’esigenza di narrare. Ma cosa potrebbe succedere se, in questo circuito, si verificasse un ‘cortocircuito’, se nel gioco venisse a mancare un indispensabile passaggio, in particolare quello che permette ai personaggi di raggiungere il lettore?”.
C’è uno scrittore, acclamato e mediocre, che a causa del proprio fallimento personale abbandona in soffitta il manoscritto appena completato. C’è la musa Calliope, a sua volta dimenticata dagli scrittori, che decide di liberare i personaggi dalla trama e di creare “una forma inedita nella letteratura d’ogni tempo”.
La vera, alta letteratura, attraverso Calliope prende parola: “non lo poteva immaginare che l’unica musa rimasta ad ispirare i moderni narratori era l’indagine del mercato librario editoriale: divinità temuta, riverita e rispettata sia dagli autori che dagli editori”. E nel manoscritto che muta, narrato all’interno di un’altra narrazione di cui si fa protagonista Calliope, i personaggi increduli vedono “lo scritto del romanzo slegarsi, spezzettarsi”.
Questo volume è particolarmente interessante in quanto è la musa Calliope a sconvolgere luogo, tempo e azione, a stravolgere il canone aristotelico e con esso il manoscritto abbandonato, e assai conformista, di uno scrittore infelice.
È la struttura metaletteraria a dare solidità a “Le creature del cielo negato”, in cui abilmente s’incastrano e s’intrecciano personaggi di fantasia, echi letterari e miti classici. Infrangendo canoni ed evitando stereotipi, Pasquale Carelli ha costruito un dirompente romanzo metaletterario.