Chi sono oggi gli abitanti di un territorio? Chi sono gli abitanti legittimi? La sfida che le migrazioni stanno ponendo a tutti noi, alle istituzioni, è che va ripensata la cittadinanza nel XXI secolo. Non ci possiamo permettere spaccature e conflitti tra abitanti di serie A e di serie B, gli uni cittadini, gli altri stranieri. Dobbiamo riconoscere, sia formalmente che culturalmente, lo “status di abitante” di un territorio, che si assume la responsabilità della cura per il luogo che abita e viene coinvolto nella comunità e contribuisce a costituire una nuova comunità più ricca, culturalmente e demograficamente dell’attuale. Da questo assunto Legambiente propone il ciclo d’incontri “Alle Radici dell’Accoglienza” partendo da un’esperienza concreta che è quella di “casa OrtoMondo” con la chiara idea di facilitare il superamento delle paure e combattere le tendenze alla semplificazione dello scontro di civiltà che possono solo produrre insofferenze, incomprensioni e tensioni. Come pure le tendenze delle comunità straniere a chiudersi nella propria nicchia.
Il primo appuntamento del ciclo si terrà giovedì prossimo e al centro della discussione saranno le condizioni di incertezza e precarietà e la conseguente condizione di vulnerabilità dei migranti rimbalzati tra lavoro, questure, documenti e casa introvabile.
Il secondo appuntamento è previsto il 7 Aprile con la presentazione del dossier:“I migranti ambientali. L’altra faccia della crisi climatica”.
Il ciclo d’incontri, inoltre, prevede anche lo spettacolo teatrale “Il Monsone” di Beppe Casales autore e attore di teatro civile che affronta il tema delle agromafie e del caporalato e la presentazione del libro “Kabul, Crocevia del Mondo” di Nico Piro, giornalista RAI, inviato in aree di crisi e zone di guerra.