Tra i disturbi urologici più dolorosi, le coliche renali si presentano con dolori severi e spasmodici avvertiti a livello di schiena o fianco della durata di svariati minuti, accompagnato in alcuni casi da una sensazione di malessere generale con nausea e vomito. A provocare questa condizione dolorosa è la presenza a livello uretrale di calcoli renali, agglomerati dalle dimensioni variabili che generano per precipitazione di sali minerali e composti organici dall’urina ottenuta per filtrazione dei liquidi corporei nei reni. Una volta formati, i calcoli seguono il flusso regolare dell’urina, che dal rene attraversa l’uretere, un sottile tubicino deputato al trasporto, che riversa il suo contenuto nella vescica, l’organo cavo deputato a contenerla nell’intervallo di una minzione e l’altra. Il calcolo, quando attraversa l’uretere, provoca una dilatazione e contrazione della sua muscolatura liscia, spasmi necessari a spingerlo verso la vescica, ma che provocano infiammazione e irritazione nel sito di ostruzione, con stiramento delle terminazioni nervose della mucosa e l’insorgere della sensazione dolorosa. Fattore scatenante della colica renale può essere una dieta squilibrata con un apporto eccessivo di sodio e di proteine animali. Bisogna così limitare il consumo di carni, ma anche evitare di abbuffarsi e limitare il consumo di bibite gassate e alcolici. Le scelte terapeutiche in questo caso hanno l’obiettivo di mitigare il dolore con antidolorifici e antispastici mentre si aspetta la naturale eliminazione dei calcoli, solo se questi raggiungono dimensioni eccessive si ricorre alla litotrissia extracorporea che frammenta i calcoli tramite un fascio di onde d’urto. Un ottimo rimedio naturale può essere la semplice assunzione di grandi quantità d’acqua oligominerale o minimamente mineralizzata che ha la capacità di indurre diluizione delle urine e stimolare quindi la diuresi, prevenendo così lo sviluppo e l’accrescimento dei calcoli nei soggetti predisposti.
