Nella maggior parte dei casi, le cisti sono piccole e innocue, mentre in altre occasioni possono essere grandi e dolorose o, ancor peggio, rappresentare il segno di un tumore maligno dell’ovaio. Per stabilire l’esatta natura di una cisti ovarica, e stabilire se si tratta di un tumore benigno o maligno, occorre una visita ginecologica accurata e l’esecuzione di un esame ecografico transaddominale o transvaginale. Infatti, le cisti ovariche sono distinte in due categorie: le cisti funzionali, che si devono a un processo fisiologico e pertanto sono considerate del tutto innocue, e le cisti patologiche, che insorgono a causa di un tumore, benigno o maligno, o si formano in occasione di determinate patologie, come l’endometriosi o la sindrome dell’ovaio policistico. Nella maggior parte dei casi, le cisti ovariche non provocano alcun disturbo; tuttavia, quando raggiungono grandi dimensioni o si rompono o bloccano l’afflusso di sangue diretto alle ovaie, è possibile che compaiano alcuni sintomi: dolore pelvico, che può essere sordo, se la cisti ovarica è grande ma ancora intatta, oppure acuto e improvviso, se la cisti ovarica si è rotta; difficoltà a svuotare completamente l’intestino; necessità di urinare spesso; variazioni del normale ciclo mestruale; senso di pesantezza e gonfiore a livello addominale; giramenti di testa, vomito e senso di vuoto nella testa; senso di stanchezza persistente. Le cisti ovariche asintomatiche e prive di pericolosità non richiedono alcun trattamento, in quanto si risolvono spontaneamente nel giro di poche settimane o pochi mesi. Le cisti sintomatiche, invece, richiedono, se di grandi dimensioni o di natura maligna, un trattamento di tipo chirurgico.
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