di Olimpia Nicoletti
Sono una cittadina di Laurino, abito della frazione di Villa Littorio, nella Val Calore e mi permetto di suggerire a lor signorie alcune considerazioni inerenti la gestione del nostro Parco. La gestione, dopo anni di attese spasmodiche, posto che la potenza del DIRITTO purtroppo e spesso viene sostituita da “settarie democrazie” tant’è vero che l’amministrazione, prima dell’attuale presidenza, travisò ed usurpò i canoni ed i principi vigenti cosi come si constà di seguito:
a) ab initio, il Parco era del Cilento, poi qualcuno cancellò Val Calore e Vallo di Diano, PERCHE’? Forse Roccadaspide, Castel San Lorenzo, Felitto, Laurino, Valle dell’Angelo, Piaggine, Sacco e Roscino sono stati fagocitati dai sindaci antedetti comuni ma non da noi cittadini della Val Calore che assolutamente non vogliamo perdere la nostra identità e secolare appartenza.
b) La gestione del Parco, dopo anni di attese spasmodiche, furbizie senza costrutto e meschini intrighi, inizia un nuovo cammino con l’elezione del dr Tommaso Pellegrino, che senza piaggeria, è personalità dotata di non comune intelligenza, raziocinio e perfetta conoscenza della res publica, onesto e capace d’innovazioni tali da far sparire lo stantio che ci ha portato quella cappa di piombo che per lungo tempo ci ha mortificato. Lo scorso novembre s’è letto il programma, pregno di progetti d’immediato realizzo ma e purtroppo anche su codesto programma la Val Calore non viene come sempre menzionata od interessata. Ci si aspettava un cambiamento ma, come disse il vate D’Annunzio “non tagliatemi il superfluo” e da noi nemmeno il superfluo c’è, esso converge dove sono stati devoluti i fondi ovvero: sempre agli stessi! Siamo gli esclusi di STATO, gli emarginati sociali, NON ESISTIAMO!!!
c) L’obiettivo primario pa dissetste e tranre, sia incrementare il turismo dove e quando? Nel Parco v’è solo l’incremento dei cinghiali e per giunta tutti allo stato brado, liberi di saccheggiare senza remore e controlli: le strade dissestate e transennate, non manutenute e sempre quelle costruite dai Borboni duecento anni orsono; è grazie a quelle che possiamo recarci in Italia altrimenti useremmo ancora le mulattiere.
d) Le strutture sociali e sanitarie ridimensionate vedi i posti letto ed i reparti nel sanitario di Roccadaspide, chiusura di uffici pubblici, scuole perché privi di alunni e giovani che non hanno altra scelta che l’emigrazione, anziani diventati provvidenziali e manutentori per la famiglia. Questo è il benessere della nostra terra. Nei mesi estivi si rumoreggia con le sagre, che ahi noi, nulla possono per invertire l’abbandono perenne che ci assilla. Finite le vacanze cala il sipario, mi correggo, cala la pietra tombale. Sì all’incremento del turismo anche con progetti culturali, ma dove sono i circoli culturali? Chi sono gli addetti per farlo e gli Enti preposti a divulgarli? In quale isola utopica cercarli? Qualcuno suggerirà di collegarmi ai network, ma senza progetti a che serve? Mi auguro ci sia qualcuno che sollevi la pietra tombale e dai vecchi reperti far sorgere linfa vitale.