La “Dieta Mediterranea”, dalla parola greca “daiata”, è un antico stile di vita, un modello culturale derivante dalla saggezza antica tramandata di generazione in generazione, che copre pratiche tecniche, produttive ed estrattive, compresa l’agricoltura e la pesca. Il 16 novembre 2010 a Nairobi, in Kenya, ad esito di un lungo e delicato internazionale, l’Unesco ha iscritto la Dieta Mediterranea nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Tale importante riconoscimento consente di accreditare quel meraviglioso ed equilibrato esempio di contaminazione naturale e culturale che è lo stile di vita mediterraneo come eccellenza mondiale. Essa promuove l’interazione sociale, perché il pasto comune è alla base dei costumi locali e delle festività condivise da una comunità. La Dieta Mediterranea si fonda nel rispetto del territorio e la biodiversità; è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali dei sei paesi europei e uno africano del bacino del mediterraneo: Italia, Grecia, Spagna, Croazia, Cipro, Portogallo e Marocco. Il termine “dieta” si riferisce all’etimo greco “stile di vita”, cioè all’insieme delle pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze, delle abilità e dei saperi con i quali le popolazioni Mediterranee hanno creato e ricreato una sintesi tra l’ambiente culturale, l’organizzazione sociale, l’universo mitico e religioso intorno al mangiare. Essa garantisce la conservazione delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo come nelle zone della Soria in Spagna, Koroni in Grecia, Cilento in Italia e Chefchaouen in Marocco e … Al Primo Salone Internazionale della Dieta Mediterranea ci saranno momenti di incontro tra i territori che esprimono la speciale Dieta e occasioni di dialogo su come favorire la commercializzazione dei prodotti del mangiare sano. Il tema dell’ Expo2015 sarà “Nutrire il Pianeta” e la Dieta Mediterranea potrà rappresentare uno dei temi portanti dell’evento internazionale. Tavira Portogallo Il comune di Tavira è ricco di conoscenza e delizie gastronomiche, che differiscono dall’entroterra alla costa. Negli altopiani, tradizionalmente troviamo ricette a base di cereali e carne di selvaggina e di allevamento. Più vicino al mare troviamo una cucina a base di pesce, molluschi, crostacei. La cucina è strettamente legata alla storia e le caratteristiche sociali e geografiche di una regione. In passato la città è stata un importante porto di pesca, e la cattura e la lavorazione del tonno, fino al 1950, era una delle principali attività economiche. La Croazia La dieta mediterranea nell’Adriatico croato, le sue coste, le isole e parte dell’entroterra, è influenzata da fattori ambientali, climatici, condizioni storiche e culturali del Mediterraneo. La relazione reciproca tra risorse naturali e bisogni umani e, di conseguenza, le capacità umane, si riflette nella dieta degli abitanti, e la vita in armonia con la natura è la base di questo stile di vita e della dieta stessa. La dieta si differenzia a seconda delle diverse località e dei differenti ambiti sociali, e può essere divisa in dieta a base di pesce e dieta a base di prodotti agricoli. Alla base di questa dieta sta l’utilizzo e la preparazione dei piatti tipici che vengono consumati come cibo quotidiano o in occasione delle festività. Cipro Cipro possedeva già all’inizio del II millennio insospettate conoscenze tecnologiche. Gli abitanti di Cipro conoscevano tutti i segreti dell’olio d’oliva già dall’età del bronzo. Per questo ne producevano in quantità industriali. A rivelarlo sono i ricercatori dell’Itabc, Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Cnr, protagonisti dell’ultima campagna di scavi archeologici a Cipro. Olio d’oliva da gustare o da spalmare sulla pelle. Siamo di fronte al più antico polo industriale finora scoperto per la lavorazione delle olive e la confezione di profumi. Dalle macerie del terremoto che ha sconvolto l’isola duemila anni fa, i ricercatori hanno, infatti portato alla luce il più antico frantoio dell’età del bronzo presente nel bacino del Mediterraneo, dove l’olio si produceva già in quantità industriali, sia per il condimento sia come base per i profumi. Le macerie hanno di fatto protetto tutti gli elementi funzionali della struttura, rinvenuta a Pyrgos e databile al 1900 a.C.
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