Roberto Vedova Pittore, grafico, ceramista, nato a Napoli il 13 maggio 1944, ha frequentato il liceo artistico, l’Accademia di Belle Arti e la Facoltà di architettura di Napoli. Attivo nel campo dell’arte dal 1959, ha esposto 72 personali e mostre nazionali e internazionali. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia, in Europa, America ed Oriente nonché nei seguenti musei: Museo d’arte contemporanea del Vaticano; Museo civico di grafica arte contemporanea di Brunico; Museo d’arte contemporanea del giocattolo, Potenza; Sala della provincia d’Agrigento; Sala del Comune di Lacco Ameno, Ischia; Museo d’arte contemporanea internazionale tipoteca di Treviso; Sala Consiliare del Comune di Raffadali, Agrigento. L’Opera: Penelope Come esprimere l’emozione che si prova nel visitare un percorso di sentimenti? Le esplosioni di un esplodere del vulcano che una nascita, la venuta del mondo di questo artista che del vulcano, dai lapilli di fuoco di idee, esplosioni di passioni e di amore incondizionato per l’arte, di questa terra, del mare di un Mediterraneo culla che visualizza e prende fama nel mito ed è Ulisse e Penelope, luna e sole che fratelli d’infinito fondano colori e sensi.
Questa mediterranea adesione alla poesia che alla Grecità dell’origine e spessore di linee e colori che si fondano nel sogno. Evaporati nei colori, sciolti nella leggerezza delle forme, trasfusi in un’atmosfera equorea e sospesa, lo Spazio e il Tempo nell’arte di Roberto Vedova si piegano a una dimensione onirica, si prestano a un racconto contemporaneo e antico.
È come un libro che non fu mai terminato, come un’anfora che profonda aroma di trascorsi profumi. È il suo gioco, che non cessa di prolungare sé stesso lungo il filo di una mitologia mediterranea percepibile come immediatezza da chiunque si ponga di fronte a uno dei suoi quadri. Parla a tutti l’arte di Vedova. Anche a chi ne afferri solo i livelli più esteriori, o emozionali, riesce a suggerire una storia e a suscitare vibrazioni, perché trasmette con le immagini gli archetipi di quel Mediterraneo interiore che fluttua da millenni in ciascuno dei suoi figli.
Con le sirene, gli angeli, Ulisse e Penelope, le lontananze, le perdite e i ritorni, con le creature marine o alate, voli e paesaggi, anfratti e rovine tra architetture e rovine immagini percepite così quando uno sogna. “Donna, madre, amante, sirena incantatrice, debole-forte compagna d’amore, la tela di Penelope”.
E non vi è casuale il riferimento alla donna che, pur rappresentando un elemento di dualità nel sociale è pur sempre centro di affetti e dirompente immagine di creatività e d’amore. Penelope donna cosciente dei diritti che trova il coraggio di opporsi, madre “di plaza de mayo” e la sua voce è un canto di pace che soffoca le urla di fame nel mondo, contro la violenza dell’uomo.
Nelle opere di Vedova appaiano elementi simbolici ricorrenti, la maschera, il cavallo, l’uccello in un impianto spesso assimilante ai murales sudamericani, non trascurando un impianto architettonico classico di elementi rinascimentali. La sua arte appare come una più approfondita interrogazione su sé stesso, accompagnata da una sempre finezza nell’educazione del disegno. Roberto Vedova irrompe sulla scena con un colorismo che si fa sempre più delicato, più trasparente e anche più sensuale, per sostenere, intorno all’asse portante centrale del dipinto, figure che non vivono della sua luce, come afferma l’artista, di luce propria, e non vi è posto per l’ombra, posseggono una propria energia dal contrasto dei colori dai toni caldi e freddi fusi armoniosamente. Ed è proprio da questi contrasti di colori che l’azione prende forza e vita. La vasta e ricca simbologia si estrinseca in tutte le figure, nelle piante, nel paesaggio, negli animali, così il cavallo, sempre presente, che si alza in piena luce, è visto come simbolo di vita e di libertà, l’uccello come simbolo della liberazione dalla pesantezza terreste, il mare come dinamica della vita, La donna al centro del quadro fa asse portante, centro geometrico, l’albero della vita in continua evoluzione, un’opera dipinta su tavola in legno che si apre come un libro tutto da raccontare. Una visione delle cose, un nuovo rapporto con le persone, in contrasto con le tensioni presenti nel mondo che ci circonda, emergono da questo ciclo che, esprimendo profondità di sentimento, amore della natura, si trasforma in poesia attraverso la colorazione esplodente e luminosa dell’immagine e propone una interrogazione sul futuro dell’arte e della tradizione. Con l’immagine di Penelope morbidamente distesa nei suoi toni surreali d’azzurro che sogna un mondo migliore, vogliamo chiudere il nostro sguardo sulla donna mediterranea, la sensazione e la certezza di essere di fronte ad un’opera d’arte.
Ambiente e Cultura Mediterranea, febbraio 2023