Rebecca Horn (Michelstadt, 24 marzo 1944) è una scultrice, regista e performance artist tedesca, famosa soprattutto per le sue estensioni corporali, opere che consistono in prolungamenti di parti del corpo, la più famosa delle quali è ritenuta essere Einhorn (Unicorno), un vestito dotato di un lungo corno che si proietta in alto partendo dalla testa, e Pencil Mask (Maschera di matite), una maschera con diverse matite che ne fuoriescono.
Einhorn (Unicorno) è una delle più famose opere della Horn (il titolo è anche un gioco di parole sul nome dell’artista). L’opera fu utilizzata per una performance ed indossata, in quest’ultima, da una donna mentre camminava in campagna. La body extension è attaccata al corpo tramite delle cinghie, simili a quelle utilizzate dalla pittrice Frida Kahlo.
Pencil Mask (Maschera di matite) è un’altra body extension, composta da sei cinghie orizzontali e tre verticali. Dove le cinghie si incontrano sono inserite delle matite.
Finger Gloves è il nome sia di una performance, sia della principale body extension contenuta in essa. Si tratta di guanti, ma la forma delle dita si estende grazie ad allungamenti in balsa e tessuto. Un’altra opera simile fu concepita dalla stessa Horn nel 1974 (touching the walls with both hands simultaneously, “toccare le mura con entrambe le mani contemporaneamente”). La lunghezza delle dita in questa performance era concepita in modo che il soggetto, stando al centro della stanza, potesse toccare due muri opposti nello stesso momento.
Anche Feather Fingers (Guanti di piume, 1972) è un’opera incentrata sull’illusione del tatto e sulle mani. Una piuma viene attaccata a ciascun dito con un anello di metallo, per far sì, nelle intenzioni dell’artista, che la mano diventi “simmetrica (e sensibile) come un’ala di uccello”. La Horn, toccando un braccio con le piume attaccate alla mano opposta, sperimentò la sensazione di sentir toccare il braccio dalle dita della mano opposta (e di provare la sensazione anche nelle dita), pur essendo, in realtà, le piume a toccare il braccio. Secondo la Horn, in questa opera “è come se una mano, improvvisamente, diventasse disconnessa dall’altra, come se si trattasse di due esseri senza nessun collegamento.
Rebecca Horn continuò a utilizzare piume negli anni ottanta e novanta, concentrandosi sulla creazione di occhiali da sole. Molte delle opere piumate avvolgono la figura, come un bozzolo, oppure sono maschere e ventagli ideati per coprire o imprigionare il corpo. Tra queste opere possiamo ricordare Cockfeather (Piume di gallo, 1971), Cockfeather Mask (Maschera di piume di gallo, 1973), Cockatoo Mask (1973), Paradise Widow (Vedova del Paradiso, 1975), e The Feathered Prison Fan (Il ventaglio-prigione di piume, 1977), ideato per il suo film Die Eintänzer.
Le opere di Rebecca Horn sono ispirate, a suo dire, dalle opere di Franz Kafka e Jean Genet, e dai film di Luis Buñuel e Pier Paolo Pasolini.