I COME ITALIANI. “Ah ,les italiens!”(Ah ,Gli Italiani!). È una definizione celebre con cui i nostri cugini d’oltralpe amano definirci. Racchiude nella sua sintesi e nella sua esclamazione un po’ tutto: il nostro chiasso e la nostra fantasia, il nostro genio e la nostra imprevedibilità. Poi di frasi che ci raccontano, l’aneddotica è piena. Una cosa è certa: “Gli Italiani danno il meglio di se nei momenti di difficoltà”. Nella prima parte della pandemia siamo stati davvero bravi. Tutti sui balconi a cantare il nostro inno nazionale. Per primi abbiamo capito la gravità della situazione e ci siamo messi subito all’opera. Il nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha saputo trovare rimedi efficaci alla pandemia soprattutto nella prima fase. Poi di noi Italiani è venuta fuori un po’ di anarchia baldanzosa, quella voglia di riprenderci la nostra vita con poche regole e prescrizioni. Da settembre ad oggi, negli Italiani sono venute fuori tutte le contraddizioni. Tutti per uno, ognuno per se. Così sono venuti fuori i provincialismi, o peggio i regionalismi. Tutti contro tutti. Virologi contro i virologi. Politici contro politici. Presidente del Consiglio contro Presidenti delle Regioni etc. La frase che comunque è sempre appropriata per gli Italiani è quella di Massimo D’Azeglio: “Fatta l’Italia , bisogna fare gli Italiani.” Che sia di buon auspicio per il 2021, dove festeggeremo i 160 anni dell’Unità d’Italia.
J COME JOHNSON BORIS. Boris Johnson Primo Ministro inglese. Direi il peggior Primo Ministro Inglese nella storia. Non sono un esperto di politica internazionale, ma le dichiarazioni di Johnson, hanno fatto scuola in negativo. All’inizio della pandemia come un qualsiasi cittadino nel mondo, cominciò a parlare in discorsi da bar di: “selezionare la specie”, o della : “immunità di gregge”. Ma il Primo ministro già nel 2016, quando era semplicemente Ministro degli esteri(si fa per dire),dava i primi segnali di quello che poi sarebbe stato. Non finiva di stupire per le castronerie che diceva. Come quando sostenne che il Presidente USA Obama: “ce l’ha con la Gran Bretagna a causa delle sue origini in parte keniane, che gli procurano un disappunto ancestrale nei confronti dell’impero britannico”. Oppure quando non ha risparmiato attacchi a Bruxelles e all’UE in generale: “Quello che ha scatenato più clamore, traccia un parallelo tra i piani napoleonici e hitleriani e quelli di costruzione europea. L’Europa non può essere davvero unita, ci hanno provato Napoleone e Hitler e hanno fallito.” Poveri inglesi come sono finiti male, pensare che fino a qualche decennio fa con Margaret Thatcher , avevano dato lezioni di politica al mondo.
K COME RIPRESA A K. Come ho detto prima, non sono un esperto di politica internazionale o economia. Ho letto da più parti che l’Italia avrà una ripresa economica a K. Cosa significa? Semplicemente che dalla botta del Covid alcuni settori economici si sono ripresi subito e anzi hanno aumentato fatturato e profitti, mentre altri annaspano e la loro curva flette prepotentemente verso il basso. Da una parte ci sono i settori più impattati dal virus che sono in grande difficoltà come quelli dei: ristoranti, hotel, viaggi, turismo e trasporti. Dall’altra invece ci sono quelli che se ne sono avvantaggiati, prima di tutto quelli legati alla digitalizzazione dell’economia, ma anche la farmaceutica e le vendite al dettaglio. Come se ne esce? Qui da quello che leggo nessun analista ha la soluzione in tasca. L’unica speranza è che si possa trovare al più presto una soluzione al virus che ci permetta di ritornare alla normalità. Speriamo nel vaccino.
L come LIBERTA’ o LOCKDOWN. I grandi artisti qui mi aiutano e non poco. Vasco Rossi alla caduta del muro di Berlino nel 1989 cantava: “Liberi liberi siamo noi , però liberi da che cosa, chissà cos’è, chissà cos’è…”Il nostro Governo italiano a Marzo ha subito deciso di indirizzare la propria linea d’azione verso uno scopo preciso: bloccare e reprimere la diffusione del virus. Gli altri Paesi stavolta ci sono venuti dietro. Ciò è stato fatto con l’emanazione di una molteplicità di decreti-legge, che di volta in volta, hanno introdotto misure destinate al contrasto dello stesso e che hanno inciso sempre di più sulla sfera individuale dell’agire umano. Quante volte abbiamo sentito dire : “La tua libertà, finisce quando inizia quella degli altri”. In questo senso il rapporto tra sicurezza e libertà, va riguardato anche alla luce del criterio generale della ragionevolezza, tenendo sempre presente l’articolo 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”.Non siamo soli ,facciamo parte di una collettività ,solo grazie all’apporto di tutti, possiamo uscire da momenti come questo. Ben vengano le limitazioni personali se possono portare dei benefici urgenti e necessari.