Chiaramente l’assunzione di alcool può rivelarsi un problema non solo per il diretto interessato ma anche per il mondo che lo circonda. Il pericolo maggiore sorge quando chi assume alcool decide, incoscientemente, di mettersi alla guida. Guidare in stato di ebbrezza, innanzitutto, comporta gravi conseguenze dal punto di vista penale per l’assuntore. Ma questo non è nulla rispetto al pericolo che può correre chi guida in questo stato o chi incrocia tale pericolo. Le Procure della Repubblica forniscono dati sui procedimenti penali che riguardano i conducenti sotto l’influenza dell’alcol: sono stati 44.566 nel 2014, valore in calo del 9,4% rispetto all’anno precedente e di ben oltre il 30% rispetto al 2012. I conducenti di età inferiore a ventuno anni, i neopatentati e i conducenti professionali che guidavano sotto l’influenza dell’alcol, nel 2014, sono stati circa 2.400 (in diminuzione del 2,5 rispetto al 2013 e del 18% rispetto al 2012). Al termine del 2015 Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha fornito all’ISTAT, in maniera sperimentale, i numeri degli incidenti stradali alcool correlati per l’anno appena trascorso. Sono stati 5.8768 gli incidenti stradali per i quali almeno uno dei conducenti dei veicoli coinvolti era in stato di ebbrezza su un totale di 58.981. Il 10,0% degli incidenti rilevati dai Carabinieri e dalla Polizia Stradale nel 2015, è risultato dunque alcol correlato. Nel primo semestre del 2017, inoltre, quindi dopo l’entrata in vigore dell’omicidio stradale, è stata avviata una straordinaria campagna sulle strade per rilevare gli effettivi dati di guidatori in stato di ebbrezza. È risultato che ben 38.936 conducenti sono stati sottoposti a controllo, con precursori alcoltest. Di questi 2.088 risultati positivi anche alla verifica con etilometro, con un tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l. Troppo spesso tale abitudine viene associata anche al consumo di stupefacenti e come se non bastasse a tale binomio si aggiunge anche l’uso del cellulare alla guida. Altra grande piaga piaga del nostro tempo. Nella memoria di tutti, infine, c’è ancora la strage di Sassano dove morirono 4 ragazzi a causa della folle corsa di Gianni Paciello, con tasso alcolemico tre volte superiore alla media.
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