di Veronica Gatta
Il Presidente della Repubblica, col decreto firmato il 18 dicembre 2015 ed entrato in vigore il 2 gennaio 2016, ha sancito la riapertura dell’areoporto di Salerno. Questa, forse è l’ultima e definitiva occasione per realizzare nella Piana del Sele una infrastruttura aeroportuale “in grado di esercitare un ruolo ben definito all’interno del bacino della Campania, con una specializzazione dello scalo e una riconoscibile vocazione dello stesso, funzionale al sistema aeroportuale da incentivare”. Il Costa d’Amalfi dovrà “dimostrare, tramite un piano industriale, corredato da un piano economico-finanziario, il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio e di adeguati indici di solvibilità patrimoniale”.
Questo è il corpo del decreto presidenziale. Ora spetta al Ministero e alla Regione prendere gli opportuni provvedimenti.
Il riconoscimento giunto dal Quirinale, che sancisce l’importanza strategica dell’aeroporto di Salerno, quale secondo scalo aereo della Campania, fa si che il Governo nazionale e quello regionale non possano più accampare scuse sul definitivo decollo di un aeroporto che non è mai decollato.
Ora bisogna accelerare i tempi per il via libera del Ministero delle Infrastrutture, sciogliere il nodo dell’allungamento della pista e quello degli equilibri di bilancio della società di gestione dello scalo.
Una telenovela, quella dell’aeroporto di Pontecagnano, che dura da decenni, che col nuovo anno potrebbe trasformarsi in una realtà per il rilancio e lo sviluppo di un territorio che travalica i confini regionali della Campania, coinvolgendo la Basilicata e il nord della Calabria.
L’aeroporto di Salerno, infatti, è in una posizione ideale per la crescita dell’economia turistica ed agricola. Situato tra la costiera amalfitana e quella cilentana, con mare e spiagge insigniti di vele e bandiere blu, al centro di una pianura ricca di emergenze paesaggistiche e culturali, tra Paestum e Velia, che travalica i Picentini e gli Alburni per collegarsi al Pollino e alle cime dell’Appennino Calabro.
Tutte mete turistiche che potrebbe essere invase da uno stuolo di viaggiatori se solo la pista dell’aeroporto di Salerno fosse lunga almeno 3km e la società di gestione fosse in grado di tenere i conti in ordine e in attivo…
Si può fare, bisogna solo crederci!