Facciamo un ragionamento, terra terra, e diamo per ammesso che Putin avesse una minima ragione di risentimento nei riguardi dell’Ucraina, perché lo Stato Ucraino aveva manifestato l’intenzione di entrare nella Nato.
Detto ciò, questa (minima) ragione non poteva però dare a Putin una legittimazione per poter invadere uno Stato sovrano e per poter poi scatenare una guerra contro l’Ucraina, perché si era solo alle intenzioni e non ai fatti concreti.
Tutto questo, senza però considerare che l’Ucraina aveva tutto il diritto di decidere il proprio destino, in base al fatto che era uno Stato Sovrano ed in base al sacro ed inviolabile principio delll’autoderminazione dei popoli, che è un valore insindacabile previsto dal diritto internazionale, che regola i rapporti tra gli Stati.
Ma superiamo pure questo scoglio, in nome del fatto che la Russia non si sentisse sicura da una futura ipotetica minaccia da parte della Ucraina e andiamo avanti con la realtà di oggi, che vede una guerra cruenta contro gli Ucraini.
Diciamo però pure che Putin ha voluto scatenare la guerra, (preparata da tempo), perché le sue mire nascoste, vanno oltre l’Ucraina e sono rivolte a ripristinare, con la forza delle armi, la sua egemonia su tutti i territori che facevano parte della ex Unione Sovietica. Questo è l’unico scopo di Putin e lo dico agli italiani, difensori di Putin, che hanno creduto alle altre “minghiate,” come la Nato.
A questo punto della guerra, mi chiedo: è mai possibile che, difronte alla ferocia con cui Putin sta portando avanti la guerra in Ucraina, (al di là delle ragioni o dei torti della Russia), molti italiani si lasciano ancora guidare dalle loro ideologie e non provano ancora un senso di repulsione verso Putin, che sta distruggendo l’Ucraina e sta uccidendo, senza nessuna colpa, migliaia e migliaia di persone innocenti, bombardando luoghi dove molti civili avevano trovato riparo dalle bombe?
È mai possibile che il valore umano delle persone non abbia nessun valore e debba passare in secondo piano, rispetto alle ideologie? È mai possibile che non si debba spendere una parola di condanna per un criminale di guerra, che non ha nessun rispetto per la vita dei bambini, degli infermi e degli anziani?
Purtroppo, ciò è possibile, come sta accadendo in Ucraina, ma quello che non è assolutamente possibile è vedere che molte persone, dal comodo divano di casa e sulle loro bollenti tastiere, facciano passare in secondo piano i crimini di guerra di Putin, in nome anche di antichi pregiudizi verso l’occidente dove vivono beatamente liberi e in nome di una viscerale avversione verso l’America, che ha avuto la grave colpa di aver regalato loro la libertà.
Queste persone dimostrano di essere senza anima, senza cuore e soprattutto senza coscienza e meritetebbero di vivere in uno Stato dittatoriale, come la Russia, e non nel libero occidentente, dove la bandiera della libertà sventola per tutti e anche per loro.
Difronte agli orrori di una guerra crudele e insanguinaria, questi soggetti che si credono analisti di politica internazionale, impegnano il loro cervello a cercare di trovare ogni sorta di giustificazione per difendere un assassino come Putin e a non provare pietà per un popolo che ogni giorno viene violentato dai missili, dalle bombe e dalla distruzione delle città.
Non aggiungo altro, perché penso di aver espresso chiaramente il mio pensiero sulla guerra in Ucraina ed anche perché un vero senso di disgusto ha invaso la mia anima, dopo essermi vergognato anche per loro, difronte al martirio del popolo ucraino, perché in Ucraina è in scena, su tutti gli schermi televisivi mondiali, il teatro della disumanità.