Faccio una premessa: non sono un tifoso del Napoli, ma difronte alla sentenza di ieri e alle motivazioni, ridicole e pilatesche, esplicitate dal giudice sportivo, che ha confermato la sconfitta a tavolino per il Napoli, più, a suo carico, un punto di penalizzazione, offende non solo lo sport, ma soprattutto calpesta il diritto nella sua essenza più profonda. Il protocollo stilato, a giugno, tra la Lega, la Federcalcio ed il Ministro dello Sport, stabilisce che il protocollo è valido: “FATTI SALVI EVENTUALI INTERVENTI DELLE AUTORITÀ STATALI E LOCALIi.” La competenza sanitaria, in via esclusiva spetta alle Regioni, per cui se l’ASL di Napoli, ha bloccato la partenza della squadra per Torino, era legittimata a farlo, per legge ed anche in base al regolamento (farlocco ) stipulato in forma privata, tra la Lega, la Federcalcio ed il Ministero dello Sport. Questi sono i fatti e la Giustizia Sportiva, con la sentenza emessa, scrive un’ennesima pagina di vergogna nel mondo del calcio, perché disattente precise norme di legge dello Stato, che possono essere annullate da altre norme di legge dello Stato e non da un patto privato, che non ha nessun valore di legge. Questa decisione favorisce per l’ennesima volta una società di calcio, che ha visto nel corso della sua storia, materializzarsi decisioni a suo favore, in quantità industriale. La vergogna si aggiunge alla vergogna e forma una cloaca, dove sprofonda il mondo del calcio con tutti i rappresentanti apicali della Lega e della Federcalcio e della Giustizia Sportiva.
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