Generalmente, questa condizione colpisce soltanto gli uomini adulti e la maggior parte dei casi è sostenuta dai funghi del generei Trichophyton. Di solito, la tinea barbae comporta la formazione di lesioni superficiali anulari, ma può determinare anche un’infezione più profonda, simile alla follicolite. Talvolta, questa dermatofitosi provoca l’insorgenza di un processo infiammatorio, il quale può determinare la perdita dei peli nelle aree di cicatrizzazione. La diagnosi della tinea barbae viene formulata sulla base della valutazione dermatologica e dell’esame colturale. La tigna della barba viene generalmente trasmessa attraverso il contatto cutaneo diretto. Fattori che rendono suscettibili all’infezione comprendono la frequentazione di luoghi affollati e la scarsa igiene personale. Inoltre, la tinea barbae può risultare dall’autoinoculazione di dermatofiti responsabili di una concomitante onicomicosi o di una tinea pedis. Il trattamento della tinea barbae dipende dalla gravità delle manifestazioni cliniche, ma di solito prevede l’uso di farmaci antimicotici da applicare sulla cute, come shampoo, lozione o crema, o da assumere per via orale, in base alle indicazioni dello specialista dermatologo. Generalmente, il trattamento si basa sull’uso di griseofulvina da assumere per via orale 1 volta al giorno, per 2-3 settimane dopo la scomparsa dei sintomi clinici. Alcuni protocolli terapeutici prevedono, invece, l’uso di terbinafina e itraconazolo per via sistemica. Se le lesioni associate alla tinea barbae sono molto infiammate, si deve aggiungere un breve ciclo di prednisone, per ridurre i sintomi e la probabilità di cicatrizzazione.
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