La verruca è una formazione cutanea indotta dal virus del papilloma umano. Si tratta di formazioni benigne costituite da un nucleo di tessuto interno alimentato da vasi sanguigni e rivestito da vari strati di tessuto epiteliale. Il virus penetra nell’epidermide e la infetta, determinando un’eccessiva velocità di replicazione. Il contagio avviene per contatto superficiale solitamente in luoghi molto frequentati, come docce, palestre e piscine, dove il clima caldo e umido favorisce la sopravvivenza del virus in forma attiva.
Può svilupparsi in qualunque zona del corpo ma spesso interessa solamente alcune aree specifiche, mani, piedi, gomiti e ginocchia, che, essendo soggette a frequente traumatismo meccanico e contatto con ambiente esterno, presentano facilmente delle microlesioni che permettono al virus di annidarsi nella cute.
Talvolta la verruca tende a scomparire spontaneamente nel corso di alcuni mesi grazie all’azione del sistema immunitario, ma spesso può diventare una noia non da poco e resistere per tempi molto lunghi. Tuttavia non vi sono terapie che garantiscono totalmente la guarigione.
Ad oggi sono due le proposte terapeutiche comunemente indicate. Dermatologi e podologhi propongono la crioterapia, che consiste nell’applicazione sulla verruca di azoto liquido, che ha una temperatura bassissima, per qualche secondo. E’ un metodo doloroso ed inoltre la ferita va trattata attentamente per proteggerla dalle infezioni, come ogni ustione. Internisti e farmacisti consigliano invece i preparati cheratolitici, liquidi a base di acido salicilico, talvolta in associazione con acido lattico, che accelerano il ciclo di maturazione delle verruche. E’ un sistema non doloroso ma che richiede tempi più lunghi. In realtà non vi sono evidenze scientifiche che testimonino la maggiore efficacia di un metodo rispetto all’altro.