Sarà come la “Fondovalle Calore” che in 30 anni ha prodotto solo disillusioni, frustrazioni e infinite polemiche, ma nessun vantaggio per la circolazione veicolare.
A indurmi a scrivere ancora dalla Strada del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni è stato il seguente comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’ente: <<Il Presidente Giuseppe Coccorullo ringrazia il Ministro On. Raffaele Fitto, il Viceministro On. Edmondo Cirielli ed il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per la sensibilità dimostrata verso il territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, per il finanziamento nell’ultima seduta CIPESS della FONDOVALLE CALORE “COMPLETAMENTO–II STRALCIO–TRATTA D-E- SR488 LOC MOLINO GRAMATA-SP88-BIVIO TEMPONE”.>>
Si tratta di un altro importante tassello del più generale progetto della “Strada del Parco” che collegherà la Cilentana (Vallo della Lucania) con l’autostrada – Salerno Reggio Calabria (Campagna).
“Sono sicuro – afferma ancora il Presidente del Parco, Giuseppe Coccorullo – che attraverso l’impegno Ministro On. Raffaele Fitto, del Viceministro On. Edmondo Cirielli e del Presidente Vincenzo De Luca saranno finanziati anche gli ultimi due lotti per il completamento dell’intera opera.”
Il Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni non fa comunicati stampa per eventi importantissimi come quello organizzato da Federparchi a Laurino il 24 maggio del 2024 relativo a “Insieme per la Natura” e “Le future sfide dei parchi nazionali” ma trova il tempo, di far uscire la dichiarazione del presidente riportata integralmente sopra in merito ad una fantomatica “Strada del Parco” che dovrebbe collegare Vallo della Lucania con l’Autostrada A2 allo svincolo di Campagna!
Già il 12 aprile del 2022, in occasione dell’annuncio della presentazione del progetto di massima dell’opera “arlecchino”, che avrebbe l’ambizione di cucire insieme i vari “monconi” di strade interne, pubblicammo un articolo che ne descriveva tracciato e tempi di percorrenza https://www.unicosettimanale.it/la-strada-del-parco-opera-senzanima-e-senza-futuro/
La genesi del progetto è dovuta al Protocollo d’intesa tra i comuni di l’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ed i comuni di Vallo della Lucania, Moio della Civitella, Cannalonga, Campora, Laurino, Stio e Magliano Vetere https://www.unicosettimanale.it/firmato-il-protocollo-dintesa-per-la-strada-del-parco/ il 29 Giugno 2018 che diede via all’iter burocratico che sembra concludersi oggi con l’impegno di spesa citato nel comunicato stampa riportato.
Uno dei punti “forti” del progetto consiste nell’illusoria previsione di andare ad innestare la “Strada del parco” sulla Fondovalle Calore che all’incrocio della SP 166 all’altezza del Ponte Sette luci nel comune di Bellosguardo.
Da quel punto in avanti la Fondovalle Calore, i cui lavori sono durati vent’anni per completare un moncone di poco meno di 4 Km! Subentrerebbe a “completare” l’opera. Ad oggi, invece, si tratta di un pezzo di strada che comincia nel vuoto, in località Mainardi di Aquara; e finisce nel nulla, su una strada interpoderale a circa 2 Km dall’ingresso delle Grotte di Castelcivita;
Ma anche la “famigerata” Strada del Parco non ha avuto maggior fortuna con la realizzazione della immensa rotonda in località “Retara” tra Stio, Moio della Civitella – Pellare e Campora”, dove persino i pali dell’illuminazione sono stati vandalizzati e sono lì a rappresentare un monito a perenne ricordo di errori compiuti in passato.
Ma così vanno le cose nell’area protetta che, per il solo fatto di essere stata perimetrata e posta sotto tutela, già nel 2014 il numero dei turisti aveva superato i 5 milioni di visitatori!
Per non parlare degli oltre cento milioni di Euro spesi in acquisizioni e ristrutturazioni di beni immobili dei quali solo pochissimi sono stati messi a reddito dalle comunità in cui sono allocati.
Infine, visto che nel comunicato Coccorullo ringrazia, tra gli altri, Edmondo Cirielli per l’impegno profuso per l’ottenimento del finanziamento, è il caso di ricordare quando, l’allora presidente della provincia di Salerno, presentò un improbabile progetto di valorizzazione del turismo invernale sul Cervati …
Fece un giro in elicottero sul monte Cervati con Manuela Di Centa, campionessa olimpica di sci da fondo e allora deputata di Forza Italia. La Di Centa “benedisse” dall’alto dei “cieli” il progetto che Cirielli avrebbe presentato nella gremitissima sala polivalente di Piaggine la realizzazione di piste da “discesa” disegnate nei classici colori che indicavano le difficoltà codificate: bianca, rossa e nera. Ovviamente, era prevista la realizzazione di un hotel a quota 1.450 metri dove c’era e ancora c’è il rifugio Rosolia.
Gli applausi furono scroscianti e andammo tutti a casa a raccontare che la neve del Cervati si sarebbe, finalmente, fatta valere acquisendo il valore aggiunto dello sport invernale …
Ovviamente, il tempo diede torto a Cirielli come darà torto ai fautori di una strada del tutto inutile per lo scopo che si propone: collegare Vallo della Lucania allo svincolo autostradale di Campagna.
Invece, sarà ancora un volta, un’opera di “distrazione di massa” affinché chi vive nell’alta Valle del Calore possa ancora aspettare “Godot” (la strada del parco) e non rendersi conto che il parco, un tempo l’area protetta più antropizzata del mondo, si sta desertificando per colpa di chi avrebbe potuto agire nel concreto e invece ha continuato ad abbaiare al sole e alla luna che, eternamente, “nel cielo si scambiano il posto affinché lassù ci sia sempre qualcuno” …