La strada del “Parco”, a leggere lo “Studio di fattibilità tecnico – economico” elaborato dal progettista, il Geom. Maurizio De Cesare, ha come obiettivo di porre un “freno all’emigrazione, in quanto si facilita l’accesso a servizi urbani primari e l’integrazione con i luoghi di insediamento delle attività produttive;” garantire lo “sviluppo del patrimonio locale, in quanto si facilita l’accesso dei visitatori alle principali direttrici di traffico (Autostrada A3, litorale Costa del Cilento)”; e “tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico e dei beni culturali”.
La spesa prevista è di 98 milioni di Euro, la metà serve per il primo lotto che collegherebbe Vallo della Lucania a Ponte rotto, nel comune di Laurino; i restanti 48 milioni, servirebbero per congiungere la Strada del Parco a quella della Fondovalle Calore nel comune di Aquara nei pressi del Ponte delle 7 luci.
Solo chi non conosce la storia relativa alla viabilità nell’area presa in considerazione può immaginare che il progetto vedrà la luce e, peggio ancora, riuscirà a vederlo realizzato nei tempi “svizzeri” indicati nel progetto: “18 mesi (sic)” dall’inizio dei lavori.
La “Strada del parco” dovrà collegare in modo più funzionale “Vallo della Lucania (SS 18 la Cilentana), e l’Innesto 1°Lotto della “Fondovalle Calore” (attualmente la strada è ferma a monte in contrada Mainardi e a valle a circa 2 Km dalla Grotte di Castelcivita), passando per i comuni di Moio Della Civitella, Campora, Stio, Laurino, Felitto e Aquara. Vale la pena ricordare che solo Pellare, nel comune di Moio, e Campora, vedranno la strada da vicino; Laurino, Stio, Magliano, Aquara e Felitto (nel suo territorio sarà realizzata una galleria di 0,7 Km) e gli altri comuni dell’alta Valle del Calore (Piaggine, Valle Dell’Angelo, Sacco, Roscigno, Bellosguardo, Corleto Monforte, Ottati, Castel San Lorenzo, Sant’Angelo a Fasanella …) la vedranno da lontano! Con buona pace del fatto che l’investimento dovrebbe ridurre i tempi di percorrenza per raggiungere l’autostrada come predica l’Analisi tecnica – sociale del progetto!
Attualmente, da Laurino a Vallo della Lucania ed immettersi sulla Cilentana, per percorrere i 25 Km fino, si impiegano 40′. Quando sarà completato il 1° lotto della “Strada del Parco” fino a località “Ponte rotto”, che dista circa 6 Km dal centro abitato di Laurino non cambierà nulla, come poco cambierà per arrivare in località “Retara” nel comune di Stio passando per Campora che verrà superata a monte del centro abitato. Si guadagnerà una manciata di minuti a scendere fino a Vallo della Lucania passando per i castagneti dove c’è il sito archeologico della Civitella. Ad essere fortunati si guadagnano circa 10′. Tempo che potrebbe essere recuperato in gran parte adeguando la strada esistente che è stretta e pericolosa allargandola come prevede anche il progetto. Una volta a Vallo della Lucania, l’automobilista che volesse viaggiare agevolmente per andare a prendere l’autostrada A2 del Mediterraneo, dovrebbe imboccare la Cilentana e arrivare ad Eboli o Battipaglia e impiegare 53′ per percorrere i 64 Km. In totale percorrerebbe 87 KM in ore 1:35′. Se scegliesse Eboli per imboccare la A2, impiegherebbe 4′ in più!
Ora cerchiamo di capire quanta strada dovrebbe percorrere un automobilista se, una volta portata a termine, scegliesse di percorrere la “Strada del Parco”. La relazione tecnica prevede che “Le velocità minima e massima di progetto, nel rispetto del D.M. 05/11/2001, saranno rispettivamente pari a 60 km/h e 100 km/h per la tipologia stradale C2 e pari a 40 km/h e 100 km/h per la tipologia stradale F1”.
A parte il fatto che né sulla Cilentana né sulla Bussentina, la velocità massima consentita supera mai i 90 Km orari (la velocità media è di 65 Km/h se si rispettano i limiti). Pertanto, pur tenendo conto delle indicazioni previste nel progetto, si può prevedere che: da Laurino a Ponte Rotto, non cambierebbe niente (15′); da Ponte Rotto a Ponte 7 Luci (15′); da ponte 7 luci a Mainardi quando sarà realizzato la tratta di 16 Km, (15′); da Mainardi a Castelcivita Grotte (15′); da Castelcivita Grotte a Serre 25 Km: 20′). Da Serre al quadrivio di Campagna imbocco autostrada: 12 Km (10′); quadrivio Campagna Battipaglia 14 Km (10′) … totale 1:40′.
Attualmente, chi vive a Laurino e deve raggiungere l’autostrada a Battipaglia, può passare per la frazione di Villa Littorio, scendere al Ponte 7 luci, passare sul Ponte di Calore, risalire fino a Roccadaspide, scendere a Capaccio Scalo e immettersi sulla SS 18 e proseguire fino a Battipaglia per un totale di 62 Km percorribili in un tempo di 1:14′.
Se i lavori fossero portati a termine nei tempi preventivati, chi vive a Laurino, arriverebbe fino a Ponte Calore, per proseguire per Roccadaspide e poi fino a Battipaglia. Il tempo impiegato sarebbe più o meno lo stesso: 30′ per arrivare a Ponte Calore e 40′ per raggiungere Battipaglia. Questo in attesa del completamento della Fondovalle Calore che è di là da venire.
L’amaro in bocca, per chi segue da oltre un ventennio le problematiche legate al decremento demografico delle aree interne, deriva da fatti che hanno conclamato il fallimento delle politiche messe in atto dalle istituzioni (le stesse che ora invocano la realizzazione della “strada del Parco) proprio con lo scopo di “soccorrere” chi è rimasto in prima linea a difendere l’esistenza in vita di realtà grandi e piccole del nostro territorio.
A cominciare dall’ente Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni che, se pur ha assolto al suo compito primario di preservare l’area protetta dagli scempi perpetrati per decenni prima della sua istituzione, ha fallito nell’assumere il ruolo guida nel coordinare le politiche attive dei vari soggetti che, a vario titolo, operano nell’area: oltre 80 Comuni, 8 Comunità montane, 3 Piani di zona, 3 GAL, 2 Progetti Aree Interne …
Tutti destinatari di ingenti risorse destinate proprio a contrastare il fenomeno dell’abbandono dei borghi situati sui colli ed ai piedi dei monti delle aree interne.
I borghi situati nelle aree interne avrebbero bisogno di un’attenzione e una manutenzione sistematica della viabilità esistente al fine di consentire sicurezza e una riduzione consistente dei tempi di percorrenza. Inoltre ci sarebbe bisogno di un’attenta programmazione delle politiche attive equamente suddivise tra i pochi giovani che decidono di restare, i nuclei familiari che esistenti o che vi dovessero trasferirsi alla ricerca di spazio più che di velocità e gli anziani che non vogliono o non possono lasciare il paese dove hanno vissuto.
Di esempi importanti e significativi in Italia ce ne sono molti sostenuti sia dal pubblico sia dall’iniziativa privata, pertanto è solo una questione di scelte basate sulla conoscenza e non sui luoghi comuni ai quali siamo abituati ed ampliamenti smentiti dalla realtà. Basti pensare che sia la Bussentina sia la Cilentana che, insieme all’Autostrada A2 del Mediterraneo, chiudono in un anello l’intera Area del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni, hanno spostato i termini della questione dello svuotamento delle aree interne e collinari; la stessa Fondovalle Sele ha lasciato inalterato il problema dello spopolamento dei piccoli borghi, tutti rimessi a nuovo dopo il terremoto del 1980! Tant’è vero che molti comuni che orbitano nel raggio di una decina di Km dagli svincoli di queste grandi arterie sono ben inseriti nei vari progetti di con lo scopo di volerli “ripopolare”. Ecco un esempio per difetto: Vallo della Lucania, Teggiano, Sala Consilina, Roccadaspide, che sono i capifila dei comuni che sono stati assegnatari di risorse per le aree interne. Per saperne di più: https://www.unicosettimanale.it/news/attualita/1100336/vallo-di-diano-e-cilento-interno-destinatari-del-fondo-per-le-aree-interne
Al contrario, dove c’è un’idea di territorio con una sua specifica vocazione, ecco che il turismo si sviluppa, le attività commerciali si rianimano, i servizi funzionano, la vita è vera esistenza che crea e procrea …
Basta guardare la Costiera Amalfitana dove non ci si va perché c’è una strada a scorrimento veloce ma proprio perché l’andare è lento e ci si sottopone ad estenuanti code pur di poterne godere la bellezza. Gli stessi residenti sanno bene che ogni intervento teso a migliorare la velocità si ripercuoterebbe negativamente sul concetto di bellezza che si è creato nell’immaginario di chi si muove per il mondo allo scopo di fare esperienze di vita vissuta in altre dimensioni.
Lo stesso vale per le “Cinque terre” in Liguria o le isole che hanno fatto la storia del turismo in Campania, Toscana e Sicilia.
Nei piccoli comuni e nelle frazioni in cui ancora ci sono segni di esistenza in vita non servono altri investimenti infrastrutturali ma è importante costruire una rete di protezione sociale che accomuni nuove generazioni, poche; e gli anziani interpreti della società contemporanea nata nel dopoguerra e formatasi a cavallo dei due secoli, l’ultimo del 2000 e il primo del 3° millennio. In mezzo c’è chi ha deciso di resistere per difendere ciò che resta. Sono questi ultimi che devono avere coraggio e rifiutare l’illusionismo dei fuochi d’artificio delle grandi opere ma costruire il futuro, giorno dopo giorno, evitando di gettare altre risorse nella fornace di illusioni utili solo a rinviare la resa dei conti.
https://www.comune.vallodellalucania.sa.it/Portals/0/Users/019/19/19/STUDIO%20FATTIBILITA%20STRADA%20DEL%20PARCO.pdf