Durante la prima settimana di vita il neonato può evacuare assai spesso, ad esempio dopo ogni poppata. Gradualmente, dopo i primi giorni di vita, il numero delle evacuazioni giornaliere non supera i 4-5 episodi. Il fatto che le scariche diventino sempre meno frequenti non deve indurre i genitori a pensare che il lattante soffra di stitichezza; a volte, possono infatti trascorrere diversi giorni tra un’evacuazione e l’altra.
In questo periodo il genitore può notare una certa sofferenza del neonato, che in realtà sta semplicemente imparando ad utilizzare i muscoli giusti per defecare.
La vera e propria stitichezza, intesa come evacuazione rara e dolorosa di feci dure e poco voluminose, interessa prevalentemente i bambini allattati artificialmente, mentre è rara tra i bambini allattati al seno. Nella stragrande maggioranza dei casi, inoltre, la stitichezza è di origine alimentare, ad esempio per l’insufficiente diluizione del latte artificiale o per un’introduzione troppo precoce di cibi solidi nella dieta del lattante. Studi recenti, inoltre, hanno evidenziato una possibile associazione tra stipsi ed intolleranza alle proteine del latte vaccino.
Nelle prime settimane di vita, se le evacuazioni sono diradate ma le feci mantengono la loro consistenza morbida, in genere non è richiesto alcun trattamento, anche quando il bambino si dimostra sofferente nel tentativo di evacuare. Solo in casi estremi, e sotto consiglio del pediatra, si può ricorrere ad un microclistere di glicerina. Se la stitichezza vera compare in un bambino alimentato con latte artificiale, il problema può essere risolto diluendo le preparazioni in polvere in maggiori quantità di acqua.
Una sottostante allergia alle proteine del latte vaccino può essere combattuta con una dieta di esclusione della durata di 2-4 settimane, per avere la sicura verifica.