Il ciclo ormonale mensile delle donne può essere diviso in due parti, quella follicolare e quella luteale: nella prima, precedente l’ovulazione, prevalgono gli estrogeni, nella seconda il progesterone. La fase luteale è il periodo di circa 14 giorni che va dall’ovulazione fino all’arrivo delle mestruazioni, caratterizzato dalla produzione di progesterone. In questo arco temporale, e in particolare nei giorni delle mestruazioni, il senso di fame aumenta e succede spesso di cedere a quello viene indicato come disturbo da alimentazione incontrollata.
Infatti, durante il ciclo molte donne si vedono più grasse ed instaurano col cibo un rapporto problematico. Secondo un recente studio il fenomeno ha una spiegazione nel fatto che il cosiddetto cibo emotivo, ovvero quello guidato non dal senso di appetito bensì dai comportamenti compensativi, è influenzato da alcuni ormoni prodotti nel ciclo mestruale.
In sostanza nel periodo del ciclo questi ormoni stimolano l’appetito e ciò genera a sua volta un senso di colpa e aumenta inevitabilmente la conflittualità con il proprio corpo.
Le preoccupazioni riguardo al proprio peso variano significativamente nel corso del mese, ma secondo le interviste realizzate e i dati incrociati hanno un picco nella fase premestruale e mestruale in concomitanza con la produzione di alcuni ormoni specifici.
Ciò significa che il gentil sesso dovrebbe diffidare della percezione del proprio corpo nei giorni del ciclo e fare un po’ più di attenzione all’alimentazione durante le fasi acute, non cedendo agli stimoli all’appetito provenienti dal desiderio di gratificazione e compensazione.
Con la menopausa, poi, si modifica tutto l’assetto ormonale; le ovaie cessano di funzionare e quindi produrre estrogeni e progesterone; prevale la funzione delle ghiandole surrenali che producono ormoni che fanno trattenere liquidi e favoriscono la sintesi di tessuto adiposo per cui, nonostante la buona volontà, si tende ad accumulare tessuto adiposo soprattutto a livello viscerale.
Il consiglio migliore è quello di rivolgersi ad un dietologo esperto e, soprattutto, di avviare una intensa attività fisica, utilissima anche per mantenere un valido metabolismo osseo e cardiovascolare.