La scuola italiana accoglie tanti studenti profughi ucraini
Sul sito del Ministero dell’Istruzione è disponibile la sezione dedicata all’accoglienza delle studentesse e degli studenti ucraini. Tante le indicazioni e le risorse per consentire ai ragazzi e ai bambini in fuga dalla guerra accoglienza e favorevoli condizioni per proseguire il percorso scolastico e educativo.“Il pensiero di pace nasce nella scuola e nella scuola diventa azione concreta, dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi . Continueremo ad accogliere le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti in arrivo dall’Ucraina, assicurando loro il sostegno necessario per proseguire il percorso formativo”.
Oggi l’Unione europea vara l’ennesima stretta per colpire Mosca nell’economia, mentre gli Usa bloccano ogni nuovo investimento verso la Russia. L’Onu potrebbe fornire un segnale col voto di sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani. Intanto i bombardamenti non si fermano. Si moltiplicano, sul piano dell’azione militare, le denunce di atrocità da parte dall’esercito o dai miliziani arruolati da Putin. Queste le news di oggi dalla guerra, mentre il primo cittadino di Bucha grida e piange 320 civili morti. Il conflitto russo-ucraino ha provocato e provoca, fra le altre cose, la fuga di tantissimi giovani verso paesi stranieri. L’emergenza educativa ucraina ha indotto ad assumere misure organizzative anche al nostro Ministero dell’Istruzione. Per facilitare tanti studenti profughi vengono fornite indicazioni e risorse per l’accoglienza e la prosecuzione del percorso scolastico e educativo. Sono tantissimi i bambini e i ragazzi in fuga dalla guerra bisognosi di aiuto. La gran parte dei rifugiati, ad oggi, si è distribuita nei paesi confinanti. La Polonia ne ha ospitati oltre due milioni. In Italia contiamo, al momento, circa 53.000 rifugiati. Ben 12 milioni di ucraini sono costretti a vivere nei posti più critici, maggiormente colpiti dal conflitto. Si stima che circa 4 milioni di persone potrebbero fuggire dall’Ucraina secondo i dati dell’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr). Nella prima settimana, l’Agenzia riferiva che più di un milione di rifugiati dall’Ucraina avevano attraversato i confini nei paesi vicini e molti altri erano in movimento sia all’interno che all’esterno del paese. Dal 2 marzo, fra l’altro, è attivo on line un sito che mette in contatto i rifugiati e chi può offrire loro accoglienza, ospitalità. Due giovanissimi, Avi Schiffmann e Marco Burstein, grazie al loro impegno, hanno creato una piattaforma che sostiene i rifugiati a trovare ospitalità. Preziosa si rappresenta questa opportunità virtuale per aiutare chi soffre. Il Ministro Bianchi, a fine marzo, assicurava che in Italia avevano ottenuto accoglienza circa 8.500 studenti ucraini. «Abbiamo molti riscontri positivi, dopo un primo momento di difficoltà; i ragazzi più grandi mantengono un collegamento via Dad con il loro Paese: la mattina. Assicurava il Ministro, seguono le lezioni nelle nostre scuole, il pomeriggio si collegano con l’offerta del Ministero dell’Istruzione dell’Ucraina. Sono state attivate anche le scuole in ospedale. In un paese vicino a Bergamo è arrivato un intero orfanatrofio con 83 ragazzi inseriti poi nei diversi ordini di scuole. Anche la scuola paritaria si è attivata: circa 7500 studenti sono stati accolti nelle scuole statali, 900 in quelle paritarie. Vi è stata un’ampia risposta». A fine marzo Patrizio Bianchi tracciava il bilancio totale dei bambini e dei giovani in fuga e accolti dal nostro Paese. Secondo il ministro Bianchi il numero totale di alunni accolti allora dall’Ucraina era di 8.455, di cui 1.577 nell’infanzia, 4.172 nella primaria, 2.066 nella secondaria di I grado, 640 nella secondaria di II grado. «Sono largamente in scuola primaria e secondaria di primo grado, meno alla secondaria di secondo grado. Milleottocentottantotto sono in Lombardia, poi Emilia Romagna e Veneto fino a 56 in Basliicata e 36 in Molise. Sono stati accolti con grande attenzione in tutte le scuole e si sono potuti avvalere della mediazione linguistica». Attualmente è disponibile, sul sito del Ministero dell’Istruzione, la sezione dedicata all’accoglienza delle studentesse e degli studenti ucraini. Si tratta, in effetti, di uno spazio utile volto a fornire indicazioni e risorse, per permettere ai bambini e ai giovani stranieri ucraini, di proseguire il loro percorso scolastico ed educativo nel sistema italiano. Lo spazio web si struttura in distinte quattro sezioni: “I Documenti del Ministero”, “Materiali per l’accoglienza e l’apprendimento”, “I racconti”, “Le notizie utili”. “I Documenti del Ministero”, con tutti i documenti ufficiali sull’accoglienza degli alunni e degli studenti ucraini; “Materiali per l’accoglienza e l’apprendimento”, con contributi per la formazione dei docenti e spunti per la riflessione pedagogica e didattica nelle scuole; “I racconti”, per raccogliere le storie degli alunni e degli studenti accolti e quelle delle scuole che hanno aperto le loro porte; “Le notizie utili”, con le ultime news relative ai temi affrontati nel sito. Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel ringraziare il personale scolastico per il fattivo impegno mostrato anche in questa occasione ha ricordato che la pace nasce nella scuola come idea e nella stessa scuola muta in cosa concreta. “Ringrazio i docenti, il personale e tutta la comunità scolastica che hanno dimostrato, ancora una volta, solidarietà e generosità. Il pensiero di pace nasce nella scuola e nella scuola diventa azione concreta. Continueremo ad accogliere le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti in arrivo dall’Ucraina, assicurando loro il sostegno necessario per proseguire il percorso formativo”. Assumono rilevanza indiscutibile gli spunti per una riflessione pedagogica e didattica delle scuole in relazione ai tanti studenti profughi dell’ucraina. Tra le note inviate alle scuole si eleva marcata e significativa la voce del mondo scuola e dell’Università. Si tratta di spunti in parte derivanti da precedenti esperienze di integrazione di studenti provenienti da contesti diversi o maturate in occasione di emergenze. Per altra parte, invece, è il tentativo di declinare l’accoglienza in relazione alla specificità del tragico evento in corso in Ucraina. Si tratta di materiali che le istituzioni scolastiche potranno valutare, modificare e integrare, sulla scorta del “proprium” delle diverse comunità professionali e delle concrete situazioni di contesto che si realizzeranno nell’accoglienza dei profughi. Tanti bambini e ragazzi arrivano nelle nostre scuole con fatica, dopo aver sofferto freddo, conosciuta la paura, appaiono spaesati, sono stati costretti a separazioni e traumi. La scuola italiana è gioiosa di accoglierli, si dimostra scudo protettivo, ma non può a tutti garantire il sorriso nel cuore, certamente non sono bambini e ragazzi felici. La nostra accoglienza si fa approccio soffice, delicato, non rumoroso, distante dai riflettori e dalla chiassosità e dall’ostentazione. Verrà il tempo della festa e della condivisione più larga delle esperienze.
Emilio La Greca Romano