La scuola di merito e l’accoglienza dei bambini e degli studenti ucraini
Oltre 31 milioni di euro per le scuole italiane che hanno accolto bambini e studenti ucraini. “Si vuole garantire l’inserimento di ragazzi stranieri nelle classi con i loro coetanei, con un sostegno personalizzato, linguistico e psicologico”.
“Questo è il contributo tangibile del nostro impegno nel garantire la continuità educativa dei giovani ucraini in fuga dalla guerra. E’ una priorità politica, culturale e umanitaria e riafferma i valori europei della democrazia, della pace e della libertà. Mettiamo al servizio di questa emergenza l’esperienza italiana nell’inserimento di ragazzi stranieri nelle classi con i loro coetanei, con un sostegno personalizzato, linguistico e psicologico”. Sono le parole del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Parole spese in occasione dell’assegnazione del corposo finanziamento del Ministero dell’Istruzione e del Merito a favore delle istituzioni scolastiche del nostro Paese che hanno accolto bambini e studenti ucraini. Sono stati assegnati 31.133.046 euro a 3.702 scuole, comprese le paritarie. Tante risorse che potranno essere utilizzate per il finanziamento di progetti, anche in condivisione con enti locali e in rete, di inserimento linguistico, di socialità, di integrazione e di continuità scolastica. Lo scorso anno, nel mese di marzo, la Commissione europea, con un provvedimento ha avanzato l’adozione di una proposta relativa all’Azione di Coesione per i Rifugiati in Europa (Cohesion’s Action for Refugees in Europe – CARE). Si volle offrire agli Stati d’Europa e alle amministrazioni regionali la possibilità di sostenere, in termini emergenziali, sostegno fattivo alle persone in fuga dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Dal Ministero precisano che “il regolamento introduce una flessibilità nell’utilizzo delle risorse per il periodo di programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali, in modo da consentire una rapida assegnazione delle cifre ancora disponibili a sostegno dell’emergenza”.
elgr