“La scuola di domani”
Il Documento indica le linee d’azione rilevanti e che sollecitano alla determinazione della costruzione di una scuola inclusiva, ridotta in termini di dispersione, capace di sviluppare tutte le competenze necessarie per essere cittadini a pieno titolo, con facoltà di facilitare le relazioni e promuovere una maggiore coesione sociale. E’ stato presentato, alla presenza del Ministro Bianchi, con le voci di studentesse e studenti in vista del Transforming Education Summit dell’ONU
E se per qualcuno “la scuola fa schifo”, a torto o a ragione, per altri sicuramente fra le tante bellezze che mostra, si distingue in quanto luogo inclusivo, accessibile, con apertura al sociale: si rappresenta scuola partecipata e attenta al benessere di chi la vive. La paternità del giudizio in quest’altro caso è sempre dei discenti, di un gran numero di studenti e studentesse in verità che credono nella bontà della scuola del nostro Paese, malgrado tutto. E pensate se non ci fosse la scuola nera, grigia o bianca e cromata di altra qualsivoglia tonalità. Oltre la provocazione coraggiosa e isolata di qualche “studentello”, armato di spudoratezza e , forse, di qualche accettabile ragione, si traccia oggi un disegno preciso e definito della scuola; un profilo messo nero su bianco nel documento “La Scuola di domani”, presentato ieri pomeriggio, 23 giugno, al Palazzo dell’Istruzione alla presenza del Ministro Patrizio Bianchi. Il testo è stato concepito, non come voce isolata e distante, ma come uno stimolo alla discussione, nell’ambito del Transforming Education Summit dell’ONU che si terrà come Pre-Summit dal 28 al 30 giugno prossimi a Parigi e, successivamente, a New York, a settembre. Qual è il fine? Fare affiorare la voce dei giovani della scuola e promuovere la loro partecipazione attiva. Si parte dall’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030, “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”. Da qui una serie di interessanti riflessioni e la stesura delle linee di intervento. Le proposte raccolte e formulate nel documento fuoriescono dalla fattiva elaborazione delle Consulte studentesche a livello locale, a seguito di apposite e approfondite consultazioni. Dopo un percorso partecipe e oculato le loro proposte. In sostanza la versione che è stata presentata nel pomeriggio di ieri si costituisce risultante di un processo di confronto anche con il Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola (FONAGS), l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, l’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura e il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI). Si parte dalla oculata analisi dell’attuale sistema istruzione nazionale, dalla considerazione dei sui punti forza e delle conseguenze della pandemia sul mondo scolastico fino a giungere una serie di proposte definite per aree di intervento. “La scuola di domani”è il concentrato di questo itinerario. Fra le indicazioni peculiari del documento vengono rilevate alcune necessità attuabili come “favorire la piena accessibilità all’educazione e all’istruzione, investire maggiormente nell’edilizia scolastica, sensibilizzare studentesse e studenti sul valore del diritto allo studio e favorire la rappresentanza studentesca, rendere più flessibile il percorso scolastico e favorire metodologie didattiche innovative e inclusive, fondate sul pensiero critico e sullo sviluppo delle competenze di vita, che permettano agli alunni e agli studenti tutti di essere protagonisti del processo di apprendimento, porre maggiore attenzione all’insegnamento delle lingue, sviluppare attività di raccordo con il mondo del lavoro nell’ottica della sicurezza, ripensare l’orientamento”. Linee d’azione rilevanti che costituiscono il documento e che sollecitano alla determinazione della costruzione di una scuola inclusiva, ridotta in termini di dispersione, capace di sviluppare tutte le competenze necessarie per essere cittadini a pieno titolo, con facoltà di facilitare le relazioni e promuovere una maggiore coesione sociale.
Emilio La Greca Romano