La scuola d’estate per trovare il “coraggio di esistere”
“Per volgere in positivo la realtà e le persone, occorre più scuola, anche nei contesti più complessi. Lo testimoniano le immagini di studio e di gioco dei piccoli rinchiusi nei bunker dell’Ucraina assediata. Queste le ragioni fondanti la Scuola d’Estate 2022: ancor più dello scorso anno, prendersi cura delle necessità vecchie e nuove degli studenti, che siano di apprendimento, relazionali o di accoglienza; riconfermare che la scuola è la “seconda casa” dei bambini e dei ragazzi e che, quindi, non può chiudere le proprie porte e andarsene in vacanza. Tenere le scuole aperte, peraltro, è co-responsabilità degli enti locali e del terzo settore, di istituzioni pubbliche e private. La scuola operosa anche d’estate partecipa all’interscambio con gli altri luoghi di comunità del territorio”.
Lo scorso anno il Ministro Bianchi costruì un ponte di collegamento tra il vecchio e il nuovo; il vecchio voleva essere allora la pandemia passata e il nuovo la ripartenza e la rinascita della scuola. Il ponte estivo della scuola italiana servì, ma a poco,non ha poi sconvolto i costumi della didattica, né ha certo instaurato con una pacifica rivoluzione un nuovo ordine di cose. Bianchi, insomma, intendeva soltanto utilizzare i mesi estivi per gettare un ponte per il nuovo inizio di settembre, con il rinforzo e il potenziamento degli apprendimenti e con la realizzazione di attività di aggregazione e socializzazione. Quel ritorno alla normalità auspicato fortemente da tutti, Bianchi compreso, purtroppo, non capitò. L’emergenza pandemica, infatti, è durata, malgrado le convinzioni e i sogni. Una massiccia campagna di vaccinazione e rigorose regole di contenimento, hanno permesso di arrivare ad oggi, a questo tempo nuovo, in cui la politica mitiga, con accorta prudenza, le norme di contenimento virali. Non è bastato il Covid19, è dovuta succedere anche la guerra. “Viviamo oggi, nuovamente, l’incubo – inatteso perché imprevedibile – della guerra nel nostro Continente”, osservò il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Strasburgo, a fine aprile. E poi aggiunse: “Si pratica e si vorrebbe imporre l’arretramento della storia all’epoca delle politiche di potenza, della sopraffazione degli uni sugli altri, della contrapposizione di un popolo – mascherato, talvolta, sotto l’espressione interesse nazionale – contro un altro… Non è più il tempo di Paesi che pretendano di dominarne altri… Non si può arretrare dalla trincea della difesa dei diritti umani e dei popoli”. La scuola da una grande condizione di disagio e difesa dal Covid19 si è sentita chiamata a un’ azione di solidarietà nei confronti del disagio dei profughi ucraini. Alla luce di queste nuove problematiche anche quest’anno si avverte, in quanto scuola, il bisogno di restare presenza attiva sul territorio. Tanti turbinosi elementi richiamano l’attenzione dell’istituzione scolastica anche nella prossima estate. Le difficoltà sociali, politiche, psicologiche di tanti si riverberano sulla nostra scuola, chiamata con le sue competenze ad affrontare le difficili condizioni della realtà infantile e giovanile. “Per volgere in positivo la realtà e le persone, occorre più scuola, anche nei contesti più complessi. Lo testimoniano le immagini di studio e di gioco dei piccoli rinchiusi nei bunker dell’Ucraina assediata. Queste le ragioni fondanti la Scuola d’Estate 2022: ancor più dello scorso anno, prendersi cura delle necessità vecchie e nuove degli studenti, che siano di apprendimento, relazionali o di accoglienza; riconfermare che la scuola è la “seconda casa” dei bambini e dei ragazzi e che, quindi, non può chiudere le proprie porte e andarsene in vacanza. Tenere le scuole aperte, peraltro, è co-responsabilità degli enti locali e del terzo settore, di istituzioni pubbliche e private. La scuola operosa anche d’estate partecipa all’interscambio con gli altri luoghi di comunità del territorio”. Aderire alla scuola d’estate è cosa facoltativa tanto per gli alunni quanto per le loro famiglie, il personale delle istituzioni scolastiche. Rinforzo e potenziamento delle competenze linguistiche, disciplinari, relazionali e sociali dei propri allievi rientrano nella gestione autonoma di ogni singola istituzione scolastica. “Per definire le iniziative che le scuole potranno attivare nel Piano estate 2022, è utile riflettere sui primi esiti del Piano 2021, scrive Stefano Versari, Capo del Dipartimento del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione del Ministero. (..) Circa la scansione degli interventi, anche alla luce della valutazione delle esperienze dello scorso anno, si conferma l’opportunità di una declinazione temporale articolata in fasi, fra loro conseguenti e correlate, come di seguito: I Fase – giugno 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali, anche in riferimento all’accoglienza, inserimento e alfabetizzazione linguistica degli alunni provenienti da contesti migratori, in particolare dei profughi ucraini; II Fase – luglio e agosto 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e della socialità in contesti di “scuola aperta”, “scuola all’aperto”, spazi di comunità territoriale; III Fase – settembre 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali con introduzione al nuovo anno; familiarizzazione con i gruppi di pari nei contesti scolastici”. La scuola d’estate provocherà una spesa di 300 milioni di euro per attività finalizzate al recupero degli apprendimenti degli studenti. Trattasi delle cifre del Piano Estate 2022. Un ritorno dopo la scuola d’estate 2021. Un ritorno sicuramente nuovo in quanto quest’anno, con modalità prioritaria, sarà posta l’attenzione alle attività dedicate agli studenti ucraini profughi di guerra. Tra le attività specifiche rivolte agli studenti profughi: bisognerà intensificare l’insegnamento dell’Italiano L2 ai fini della conoscenza della lingua, almeno a livello funzionale, per l’avvio del prossimo anno scolastico; bisognerà favorire l’uso dei locali scolastici e dei computer perché eventuali lezioni in DAD organizzate dagli insegnanti ucraini possano essere seguite non singolarmente ma in gruppo; bisognerà sostenere i minori stranieri non accompagnati (MSNA) oltreché attraverso attività linguistiche aggiuntive per il rafforzamento delle conoscenze e competenze in italiano L2, anche mediante, a titolo esemplificativo, attività ludico-creative (laboratori di arte, musica, dedicati all’ambiente e alla sostenibilità); attività sportive e motorie, di gruppo e individuali; attività di educazione alla cittadinanza e al digitale; attività di integrazione sul territorio; attività di orientamento al lavoro e agli studi accademici. La Scuola dell’Estate che verrà è una proposta ricca di obiettivi. Molteplici sono, infatti, le finalità formative e educative; tutte valide risposte all’essere reale dei giovani coinvolti. Oggi più che mai, anche guardando l’azione della scuola nella prossima estate, conviene trovare il coraggio di esistere. Lo stesso coraggio additato da Aldo Capitini (1899-1968), filosofo della nonviolenza, ideatore della Marcia per la pace e la fratellanza tra i popoli Perugia-Assisi, fondatore del Movimento Nonviolento, morto mezzo secolo fa. Bisogna costruire una scuola di fiducia , entro la quale il mondo si salva. E si salva una vita la volta, con speranza, pazienza e metodica insistenza. È questa la scuola della fiducia che tutti dobbiamo considerare e che tutti dobbiamo assumere. Un Cristiano senza chiesa e socialista senza partito oggi fa scuola col suo pensiero; un vero maestro, la sua missione principale era proprio quella educativa per le nuove generazioni. Il suo era un insegnamento critico, voleva educare alla libertà, alla consapevolezza, alla ricerca, alla lotta per un futuro migliore, voleva creare le condizioni di conoscenza perchè poi ognuno potesse crearsi una coscienza liberata: la maieutica della nonviolenza. In questa logica dovrebbe muoversi la scuola anche nel prossimo tempo del solleone, una scuola fatta d’estate e di religione aperta, capace di credere nella fedeltà pratica all’amore universale e nella nonviolenza attiva. “Il piano estate è stato un grande successo lo scorso anno, ritiene il Ministro Bianchi. Non tanto di questo ministero o di questo governo, ma delle scuole. È stata l’occasione per recuperare gli apprendimenti, certamente, ma soprattutto la socialità. La scuola è stata, in quei mesi estivi, ancora di più comunità: luogo di incontro, crescita, di scambio con i territori, inclusiva e accogliente. Sono felice di poter dire che lo realizzeremo anche quest’anno. Ci saranno circa 300 milioni di risorse a disposizione. Dedicheremo un’attenzione particolare anche all’accoglienza delle bambine e dei bambini ucraini nelle nostre scuole, che sono già più di 16mila. E renderemo questa esperienza strutturale. Per molti anni si è parlato di scuole aperte d’estate. Noi abbiamo detto che le avremmo aperte e lo abbiamo fatto. Penso sia un risultato importante, da rivendicare, perché mette al centro i ragazzi, soprattutto le fasce più deboli e le famiglie”.
Emilio La Greca Romano