La Scuola alla XXXIII Edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino
Il Ministero dell’Istruzione, dal 14 al 18 ottobre, a Torino, parteciperà alla XXXIII Edizione del Salone Internazionale del Libro. Il Salone del Libro riparte. Torna nuovamente in presenza sicura a Lingotto Fiere, nel settecentesimo anniversario dantesco, a seguito di un lungo periodo di chiusura sociale, senza precedenti nella storia contemporanea. Un ottobre di vita e di speranza; tornano gli stand degli editori, gli incontri pubblici, i seminari, le lezioni, le letture, i concerti, gli spettacoli teatrali, le tavole rotonde.
Dal 14 al 18 ottobre, a Torino, si terrà la XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro. Vi parteciperà il Ministero dell’Istruzione. La scuola italiana sarà presente con uno stand in cui verranno presentati l’attività e i principali progetti del Ministero. Due gli eventi in programma lunedì 18 ottobre: “Leggere le periferie. Presentazione del manifesto e della rete nazionale delle scuole delle periferie urbane” alle ore 11.30 e “La mia scuola si chiama Gianni Rodari. Primi esiti dell’indagine con scopi didattici dedicata alle seicento scuole intitolate a Gianni Rodari” alle ore 12.45. Il Salone Internazionale del Libro di Torino è un’altra iniziativa che documenta il nuovo o ulteriore manifestarsi di una forma di vita o di attività, se pure ancora non estinto il Covid19. Facciamo un po’ come nel calcio, ci muoviamo con moto veloce e coraggioso; diremmo in azione di contropiede; sì un po’ determinati da un’insistita azione di pressing da parte della squadra avversaria. E tutto per recuperare la normalità che ci apparteneva senza paura pandemica. Mirabile visione anche quella del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, “Con i vaccini fine pandemia finalmente in vista”. Con l’ausilio provvidenziale dei vaccini, ben presto, si potrà dichiarare la vittoria contro la pandemia. In tutto il mondo sono state somministrate 6 miliardi di dosi. Grazie ai vaccini anti Covid la fine della pandemia è “finalmente in vista, un’eccellente opportunità per rafforzare i legami tra il settore pubblico e quello privato a livello multilaterale. Ciò è essenziale per garantire una ripresa solida, equa e sostenibile dalla pandemia e per affrontare le altre sfide dei nostri tempi, compreso il cambiamento climatico. Il rapido sviluppo di vaccini efficaci contro il Covid-19 mostra come la cooperazione tra governi e imprese possa – letteralmente – salvare vite umane. Lo sforzo di ricerca delle aziende farmaceutiche è iniziato subito dopo la scoperta dei primi casi di Covid-19. Grazie all’ingegnosità del settore privato, i vaccini erano pronti poco dopo, mentre normalmente ci vogliono circa dieci anni. Una campagna di vaccinazione di massa è diventata possibile appena un anno dopo. I governi, da parte loro hanno fornito generose sovvenzioni per finanziare il lavoro di laboratorio, le sperimentazioni cliniche e la produzione di vaccini. Il settore pubblico ha impegnato somme significative in appalti a lungo termine che hanno protetto l’industria dal rischio di fallimento. Attualmente abbiamo somministrato più di 6 miliardi di dosi di vaccini in tutto il mondo. I nostri sforzi congiunti ci hanno aiutato a tenere sotto controllo la pandemia in molti Paesi e a darci la speranza che la sua fine sia finalmente in vista. Dobbiamo affrontare il protezionismo sui prodotti sanitari. Questo è essenziale per assicurarci di avere gli strumenti per combattere questa pandemia e prevenirne in futuro. Dobbiamo difendere la libera circolazione dei vaccini e delle materie prime necessarie per produrli. Sono fiducioso che il vertice del G20 a Roma alla fine di ottobre raggiungerà un forte impegno per riformare il Wto..” Il Salone del Libro riparte. Torna nuovamente in presenza a Lingotto Fiere. Nel settecentesimo anniversario dantesco, a seguito di un lungo periodo di chiusura sociale, senza precedenti nella storia contemporanea. Ripartenza con Torino protagonista. La città recupera il suo protagonismo sulla scena internazionale per cinque giorni. Riassume la dimensione di capitale mondiale della cultura, senza avere mai perso il rapporto con la comunità di lettori, editori, scuole del Salone, ma potendo finalmente ritrovarsi fisicamente. Torino riaccogli quindi i grandi nomi della scena culturale mondiale. Il Salone internazionale del libro è sicuramente la più importante manifestazione italiana nel campo dell’editoria. Si svolgeva al centro congressi Lingotto Fiere di Torino una volta all’anno, nel mese di maggio. Nei 51 000 m² di spazio espositivo accoglie case editrici di varie dimensioni e nelle sale convegni presenta, un ricco calendario di conferenze, spettacoli, presentazioni di libri e iniziative didattiche. Attività e iniziative che rispondono al tema portante che varia di anno in anno. A maggio 2020, a causa del rinvio della manifestazione fieristica, per la pandemia di Covid19, fu eccezionalmente organizzata un’edizione straordinaria che presentò eventi gratuiti in live streaming con ospiti italiani e internazionali. Con il titolo di “Vita Supernova”, il Salone del Libro, compatibilmente con l’andamento dell’emergenza sanitaria, tornò in presenza e fissò le date della XXXIII edizione. L’Edizione di quest’anno prevede la presenza di Chimamanda Ngozi Adichie, Michel Houellebecq, Javier Cercas, Edgar Morin, Mathias Énard a Valérie Perrin, Edouard Louis, André Aciman, Margaret Atwood. Solo alcuni grandi ospiti internazionali che si troveranno a Torino dal 14 al 18 ottobre al Salone Internazionale del Libro. Un ritrovarsi in presenza e in sicurezza, entro spazi più ampi, ove è prevista la presenza di scolaresche. Imprescindibile il Green Pass e le mascherine. Un ottobre di vita e di speranza; tornano gli stand degli editori, gli incontri pubblici, i seminari, le lezioni, le letture, i concerti, gli spettacoli teatrali, le tavole rotonde. “Leggere le periferie. Presentazione del manifesto e della rete nazionale delle scuole delle periferie urbane” è il primo dei due eventi di interesse calendarizzati il 18 ottobre. E’ questo un tema che, fra gli altri, nella storia più prossima, è stato abbastanza attenzionato. E’, di certo, una questione alla quale sono state dedicate attenzione e risorse. Il tema delle scuole nelle periferie urbane, ovvero nei contesti di maggior complessità e fragilità sociale. A tale questione è stata dedicata anche un’indagine parlamentare, condotta nel 2017, alle cui audizioni hanno partecipato anche le scuole. L’obiettivo era promuovere scambi e buone pratiche tra scuole che sono in contesti di grande complessità, per far emergere risorse ed energie utili ad affrontare la sfida dell’integrazione e della convivenza. Sempre nella stessa giornata è previsto un intervento intorno al tema: “La mia scuola si chiama Gianni Rodari. I temi di Rodari puntano su pacifismo, uguaglianza, autonomia. E’ una visione giocosa la sua, fatta tutta d’allegria. Leggerezza e spensieratezza si respirano nei suoi scritti. Le sue filastrocche sono le preferite dai bambini. Secondo Rodari, il processo creativo è insito nella natura umana ed è quindi alla portata di tutti. Rodari, usando la parola, vuole insegnare agli adulti e ai bambini come leggere, scrivere e raccontare storie. Addita la fantasia come componente fondamentale nell’educazione. La stessa fantasia ha le sue regole. La forza dei piccoli è tutta nella fantasia. Questi, a suo dire, troveranno la forza e il coraggio di lottare per costruire un mondo migliore solo se saranno capaci di immaginare l’inesistente. Compito dell’adulto è quello di stimolare la sua fantasia, fornendogli gli strumenti adatti affinché la creatività emerga. Osserva il bambino come creatore, capace di produrre e ricercare. «La scuola tradizionale ha, infatti, scrive, sempre valorizzato due virtù scolastiche: l’attenzione e la memoria mentre, a detta di Rodari, occorre l’analisi di altre funzioni della mente e della personalità infantile, quali la creatività, l’immaginazione e la fantasia che crea. Si tratta di aspetti che caratterizzano la personalità degli uomini anche se non tutti sono posti nelle condizioni di svilupparli». (Catarsi, 2002:45). Il Salone Internazionale del Libro di Torino serve a dare queste opportunità, a trovarsi finalmente insieme sicuri in un entusiasmante momento di ripartenza per rinascere nella normalità e nella bellezza degli scambi culturali.
Emilio La Greca Romano
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