La scuola affettuosa di Bianchi, si dimostra ancora una volta luogo di solidarietà
Sono stati presentati gli Orientamenti interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunne e alunni provenienti da contesti migratori.
La guerra non risparmia i bambini. Tanti piccoli ucraini trovano accoglienza nelle scuole italiane. Si allertano mediatori e psicologi, si programmano attività pomeridiane. E’ attivo il piano di accoglienza dei piccoli ucraini nell’istituzione scolastica della nostra penisola. Spesso mancano spazi. I profughi dell’ultima terra martoriata varcano quotidianamente il confine italiano. Non si contano, sono migliaia e la maggior parte sono donne e bambini. La macchina dell’accoglienza è in moto. Ministeri, Prefetture, Protezione Civile, Enti locali e terzo settore si danno da fare. La scuola non si arresta, svolge da protagonista la sua parte. La Scuola presenta gli Orientamenti interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunne e alunni provenienti da contesti migratori. E’ un Documento di grande attualità, sostiene il Ministro Bianchi. La scuola si sta dimostrando ancora una volta luogo di solidarietà. “Cari dirigenti, cari insegnanti, siamo tutti consapevoli che, nonostante l’impegno profuso da amministratori e personale della scuola, la pandemia da Covid 19 ha avuto rilevanti costi in termini di apprendimento e di socializzazione mancati. Apre così la sua nota il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intorno agli “Orientamenti Interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunne e alunni provenienti da contesti migratori”. Come prevedibile, e come molte ricerche hanno documentato, prosegue, gli alunni in situazioni di fragilità, spesso accompagnata da difficoltà economico-sociali e dall’assenza di particolari supporti tecnologici, sono stati tra i più penalizzati. Tra questi, gli alunni e le alunne, gli studenti e le studentesse provenienti da contesti migratori, la cui situazione formativa è certo migliorata negli anni, necessitano ancora di specifiche azioni di sostegno per una piena attuazione dei propri diritti socio-educativi. Con l’intenzione di offrire un contributo al difficile compito dei docenti e dei dirigenti scolastici, in particolare per la realizzazione di interventi mirati per gli studenti provenienti da contesti migratori, e con l’obiettivo di promuovere un rinnovamento della didattica e delle relazioni tra tutti gli studenti in un contesto di crescente pluralismo culturale, l’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale, organismo con compiti propositivi e di consultazione, del Ministero dell’istruzione, ha elaborato il documento “Orientamenti interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunni e alunne provenienti da contesti migratori”, in cui sono declinate possibili modalità organizzative delle scuole e al contempo fornite indicazioni operative, in considerazione dei cambiamenti avvenuti nel paesaggio multiculturale della scuola italiana negli ultimi dieci anni. In tale prospettiva di aggiornamento il documento si pone in continuità con i precedenti documenti di indirizzo e Linee guida sul tema. Di fronte ad un compito così difficile e decisivo, che sollecita ad esprimere tutta la qualità inclusiva del nostro sistema scolastico, è necessario costruire alleanze nei diversi contesti territoriali, con il mondo delle istituzioni, degli enti locali, delle associazioni, del volontariato. È inoltre importante, come viene suggerito nel documento, coinvolgere tutti gli studenti, indipendentemente dalla propria provenienza, insieme, in azioni di partecipazione attiva e reciproco scambio. Un punto di riferimento significativo è costituito dalla legge 92/2019, Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica e nelle successive Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica (decreto 22 giugno 2020). Gli articoli della legge presentano molti spunti in comune con le tematiche di questo documento di Orientamenti interculturali. Nella difficoltà della presente congiuntura può essere di aiuto ricordare che sempre sono state le sfide più difficili a far progredire l’innovazione e la nostra cultura pedagogica. La presenza nella comunità scolastica di alunni e studenti portatori di ulteriori valori culturali, linguistici, religiosi, è certamente un elemento di complessità, ma può rivelarsi, come testimoniato da diverse positive progettualità scolastiche, anche una grande occasione per ripensare alla scuola e al suo mandato di fronte alle sfide del pluralismo socio-culturale. Non solo per la predisposizione di spazi, metodi e strategie di apprendimento adatti a prendersi cura dello sviluppo di abilità e competenze di tutti e di ciascuno, ma anche per ripensare e rinnovare il curricolo, valorizzare il plurilinguismo e l’assunzione di responsabilità sociale da parte degli studenti, promuovendo le alleanze capaci di dare vita a quella ‘città educativa’ che è il contesto più adeguato per l’inclusione sociale e l’esercizio per tutti della cittadinanza attiva. Spero che le idee e le proposte contenute in questo documento possano davvero costituire un utile orientamento per l’azione di tutta l’Amministrazione Scolastica – Uffici Scolastici Regionali, istituzioni scolastiche e reti di scuole sul territorio – e che possano contribuire a valorizzare e diffondere le tante buone pratiche, organizzative e didattiche, già messe in campo dalle istituzioni scolastiche. La possibilità per il Paese di contare, per il suo sviluppo economico e civile, sulle intelligenze e sui talenti di tutti gli studenti dipende in larga misura dalla formazione scolastica che riusciremo a realizzare e a garantire a tutti, non uno di meno! Un augurio a tutti di buon lavoro. La scuola capace di accoglienza, di inclusione, di educazione alla multiculturalità è obiettivo centrale degli “Orientamenti Interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunne e alunni provenienti da contesti migratori”. Si tratta in sostanza di un documento curato dall’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale del Ministero dell’Istruzione, che è stato presentato all’Università degli Studi “Roma Tre”. Trattasi , dunque, di u documento attualissimo che coglie i segnali degli avvenimenti internazionali e delle dinamiche che le scuole italiane stanno mettendo in campo per accogliere bambine e bambini provenienti dall’Ucraina. Sono intervenuti, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il Sottosegretario Rossano Sasso, la Direttrice generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico, Maria Assunta Palermo, il Direttore generale dell’Università degli Studi “Roma Tre”, Pasquale Basilicata, e il Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione dello stesso ateneo, Massimiliano Fiorucci. Esperti, rappresentanti dei territori, dirigenti scolastici e docenti hanno narrato le proprie esperienze di inclusione, condividendo le buone pratiche in atto nel sistema d’istruzione. Questo più recente scritto si traduce documentazione aggiornata e attualizza le precedenti Linee guida per l’integrazione degli alunni stranieri del 2014. Si fa proposta di modalità organizzative e indicazioni operative per favorire l’inclusione di ogni studentessa e studente e una dimensione interculturale in ogni istituto. Non mancano riferimenti circa il sistema integrato di educazione e istruzione da 0 a 6 anni, sull’insegnamento trasversale dell’Educazione civica, sulla cittadinanza e le nuove generazioni, sull’insegnamento della Lingua italiana e la valorizzazione del plurilinguismo. “Siamo portati spesso a definire i nostri bambini e ragazzi ‘nativi digitali’ sostiene il Ministro Bianchi. I giovani oggi sono anche ‘nativi multiculturali’, viviamo in società aperte e interconnesse, in relazione tra loro. La nostra scuola ha una grande tradizione di inclusione che dobbiamo aggiornare alla luce degli avvenimenti degli ultimi anni, dalla pandemia a ciò che sta accadendo in Ucraina. Ma anche alla luce della sensibilità delle nuove generazioni. Essere cittadini deve voler dire saper rispettare e valorizzare la diversità, essere solidali, vedere nello scambio e nell’interazione una fonte di arricchimento. Possiamo potenziare il lavoro delle nostre comunità scolastiche in tal senso grazie all’Educazione civica. Ma dobbiamo impegnarci anche a collaborare sempre più con i territori, le associazioni, le famiglie, tutti i soggetti coinvolti, per far sì che ogni bambino e ragazzo che arriva nel nostro Paese possa trovare tra i banchi una formazione qualificata, un orientamento al futuro, una rete di relazioni. In questi giorni i nostri istituti scolastici, ha ribadito il Ministro dell’Istruzione, stanno dimostrando che la scuola è casa e rifugio per chi fugge dalla guerra. Stanno accogliendo bambini e ragazzi ucraini, dando testimonianza concreta di cosa sia la solidarietà richiesta dalla nostra Costituzione. La scuola deve essere luogo di riscatto e crescita, di futuro. È qui che si costruisce, attraverso la conoscenza e l’educazione, la nostra comunità democratica, per tutti”. Gli Orientamenti si rappresentano riferimento peculiare per le scuole e gli Uffici Scolastici Regionali anche per la definizione di interventi e misure necessarie; interventi e misure necessarie che saranno resi possibili grazie alle risorse stanziate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per quanto attiene il superamento dei divari territoriali, la formazione continua e l’orientamento.
Emilio La Greca Romano