Nato a Cava de’ Tirreni 53 anni fa, Vincenzo Servalli ha visto riconfermato il suo mandato a Sindaco con 16.519 preferenze ed una percentuale del 51,6% dei voti, che gli ha permesso l’elezione al primo turno, evitando così il secondo turno di ballottaggio, dove spesso si arriva attraverso compromessi politici, che a volte pesano sul futuro amministrativo.
Sposato, due figli, una laurea in Scienze Politiche, anche se appassionato di politica sin da ragazzo, vede la sua prima partecipazione istituzionale nel 2006, con la elezione al Consiglio Comunale nella lista civica “E’ viva Cava” ed è subito la delega all’assessorato alla qualità del commercio e dell’artigianato conferitagli dall’allora Sindaco Luigi Gravagnuolo.
La rielezione a Sindaco al primo turno non può che essere letta come una riconferma di fiducia dei cittadini cavesi nella persona e nell’operare amministrativo della città. Fiducia alla quale bisognerà dare delle risposte. Sorge quindi una domanda che abbiamo posta al rieletto Sindaco: quali?
«La risposta fondamentale – dice Servalli – è un’amministrazione seria, fattiva, equilibrata, attenta ai bisogni dei cittadini in difficoltà ma anche in grado di promuovere sviluppo e progresso civile. La ricetta è antica e moderna. Giustizia sociale e libertà».
Parole chiare, forse un po’ sbrigative, ma che contengono l’essenza di un programma, di uno stile politico.
D. Certamente ci sono progetti lasciati giocoforza in sospeso e quindi da portare a termine, ma ci sono anche nuove priorità. Come si muoverà la prossima giunta?
R. «All’insegna di “Cava città europea”, il titolo del mio programma, e delle quattro direttrici di marcia in esso indicate: Innovazione, Inclusione, Ambiente, Cultura e Formazione. Su questi settori moduleremo la nostra attività politico-amministrativa. Abbiamo 11 milioni di fondi europei da investire in città. Mi auguro che ci possa essere una ricaduta in termini di sviluppo ed occupazione».
D. Un programma certamente di grande valenza per la città di Cava e per i suoi abitanti. Ma amministrare a volte è frutto di equilibri tra le varie componenti. E in questa tornata si è perso qualche pezzo importante e con il quale si avevano ottenuti dei risultati considerevoli in alcuni settori. Una domanda, quindi, sorge spontanea: questa volta sarà più difficoltosa la composizione della giunta?
R. «Certamente non sarà semplice trovare un equilibrio. Ma conto sul senso di responsabilità di tutte le componenti e sono certo che andremo avanti rapidamente».
D. La prima forza di opposizione uscita dalle urne sembra, almeno nei propositi, essere molto combattiva, anche se, in sostanza, non ha una storia politica. Ciò creerà dei problemi all’operato amministrativo oppure pensa che possa esserci un accettabile dialogo su cui confrontarsi per il bene della città?
R. «La disponibilità al dialogo, da parte mia, è vera e reale e non un modo di dire. Tuttavia per dialogare bisogna essere in due. Ho la sensazione, almeno per il momento, che le aspettative delle opposizioni erano ben altre e quindi in questa fase prevale l’amarezza ed il senso di rivalsa. Mi auguro che con il tempo prevalga l’interesse della città su tutto il resto. Io sarò qui ad aspettare».
D. Spostando l’attenzione al campo economico, va detto che Cava è stata sempre una città industriosa, economicamente salda e che ha sempre, con scelta di tempi opportuni, saputo calibrare la sua economia alle mutate condizioni sociali. Ultimamente la sua amministrazione, grazie all’impegno di qualche componente non rieletto, aveva dato un’accelerata al settore ceramico. Continuerà questo impegno? E come?
R. «Il settore ceramico deve tornare ad avere una centralità nelle azioni dell’Amministrazione. Ne ho compreso negli anni la validità e le straordinarie potenzialità. Quindi continueremo nella direzione di marcia intrapresa con ancora maggiore determinazione».
D. Un’ultima domanda, Sindaco. Qual è la cosa, politico-amministrativa che ha fatto e di cui si è pentito e quale la cosa non fatta che pensa di realizzare in questo secondo mandato?
R. «Non avrei fatto un unico bando per la realizzazione e la gestione del Palaeventi. Volevamo fare una cosa buona ma abbiamo perso troppo tempo. E’ preferibile, come poi abbiamo fatto, optare per due gare distinte e più interessanti per il mercato. In questo secondo mandato, vorrei dare una svolta al sistema di raccolta dei rifiuti verso una spinta maggiore al porta al porta».
Linee chiare, semplici, di grande impegno sulle quali non il sindaco, al suo secondo e ultimo mandato, ma la città gioca i suoi prossimi anni di sviluppo e vivibilità. Servalli ama la sua Cava e i cavesi, stando ai risultati, se ne sono accorti.
Intervista a cura di Vito Pinto