di moncil Chi ha superato i 50 anni ricorderà “Carosello” un programma di inserzioni pubblicitarie messo in onda dopo il TG della sera su RAI 1. Erano spot camuffati da simpatici “siparietti” da persone in carne ed ossa oppure affidati a cartoni animati. Ci divertivano e, intanto, facevano pubblicità ai prodotti: era anche il segnale che era giunta l’ora di andare a letto. Tutto quello che trasmetteva dopo la televisione non era adatta ai bambini. Da un po’ di anni, la pubblicità imperversa in ogni programma e, molto spesso, il messaggio pubblicitario è affidato a bambini in carne ed ossa. Si è cominciato con prodotti destinati ai bambini, (biscotti, giocattoli, libri, vestiario, vestiario e scarpe per lo sport…); si è continuato con la reclame delle località turistiche e villaggi vacanze; si è proseguito con la scelta dell’auto di Papà e mamma sponsorizzata da bambini, cani, gatti …; è di questi giorni l’apparizione di una pubblicità martellante con i bambini protagonisti e che incitano i genitori ad acquistare una casa! Già il fatto che un bambino possa influenzare l’acquisto di un viaggio e un’automobile è inverosimile per un adulto che deve far quadrare i conti con la rata che queste spese comportano per una famiglia “media” in Italia e non solo. Ma quando ci troviamo di fronte a due bei “marmocchi” che spingono per l’acquisto di un bene, la casa, che impegna la coppia ad impegnare dai 17 ai 20 anni di stipendio per pagare il mutuo, allora penso che siamo arrivati ad un punto di non ritorno nella comunicazione pubblicitaria. Infatti, a chi è rivolto quel messaggio? Agli adulti o ai bambini componenti una famiglia? Se è rivolto ai genitori penso che sia un boomerang verso chi vuole attirare l’attenzione ed invogliare all’acquisto e, in secondo ordine, scegliere la rete di agenzie immobiliari il cui simbolo è abbracciato e portato a “casa” dai due bambini (maschio e femmina) per farlo proprio. Se, invece, è rivolto ai bambini che sono davanti alla TV, allora è evidente che i destinatari non sono in grado di valutare la portata e l’importanza dell’azione che deve seguire per l’ottenimento di una casa. In fondo, il messaggio è sbagliato due volte: la prima se è rivolto a chi una casa non ce l’ha perché, ovviamente, non basta volerla per ottenerla anche con un finanziamento ipotecario da parte di una banca dell’intero importo del costo dell’abitazione; la seconda se è rivolto a chi la casa ce l’ha già, perché è si tratterebbe di invogliare il consumatore a cambiarla con una più grande o più bella. Sia in un caso che nell’altro, ci troviamo di fronte ad un messaggio ingannevole e, per tanti versi, capace di mettere in crisi la “pace” familiare e, soprattutto, tranquillo crescere della presa di coscienza delle necessità della vita …
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