Nella vita non bisogna mai avere la “spocchia,” ovvero la “presunzione” di sentirsi depositari della verità, perché esiste una verità per ognuno di noi ed ogni verità è diversa dalle altre, per cui avere la pretesa di vaticinare il verbo della verità, su ciò che esprimiamo e manifestiamo, oltre ad essere un esercizio di pura presunzione, è anche un approccio sbagliato con la realtà, perché i pensieri che noi esprimiamo, sono solo relativi alla nostra persona e non devono per forza rappresentare anche i pensieri degli altri. La presunzione non è certo una virtù dell’uomo, anzi, a tutti gli effetti, deve essere considerata un difetto e, molte volte, dietro la presunzione, si nasconde anche un pizzico di ignoranza e questo lo vediamo spesso nelle discussioni degli opinionisti televisivi e nei commenti di molti esponenti politici, quando pontificato tesi che sembrano il vangelo della verità. La televisione e la politica, sono il palcoscenico dove vediamo meglio primeggiare una presunzione senza freni e senza limiti, perché i famosi esperti ed i politici, quasi sempre, presi dall’ansia di fare una bella prestazione, nei loro pubblici interventi, si lasciano guidare dalla presunzione, a scapito della sobrietà e spesso viene fuori, in molti di loro, anche un po’ di ignoranza, che è poi la parte, non tanto nascosta, della loro effettiva personalità . La presunzione rende antipatica una persona che dimostra di essere un saccente, perché il suo esibito atteggiamento del sapere a tutti i costi, procura un senso di insopportabile fastidio, che si percepisce quando vuole imporre, per forza, il suo pensiero nel contesto in cui si trova a dialogare. Meno presunzione e più umiltà, rende l’uomo più rispettabile e più amabile.
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