Sabato mattina, Pollica gruppi di lavoro che parlano di Cilento cercano la soluzione ai problemi su come far decollare la nostra realtà. Mi viene da pensare che nel Cilento tutto si svolge lentamente, i tempi sono lunghi perché sono tanti i piccoli tasselli che tra loro devonoincastrarsi per realizzare il mosaico che esprima azioni coordinate e condivise. Sono tante le nostre piccole realtà che esprimono i tanti piccoli paesi dove prevale il campanilismo che frena la cooperazione e con essalo sviluppo. Nel nostro territorio ognuno si “evolve” come meglio crede, come meglio vuole, come meglio può … Una linea comune è impensabile a realizzarsi anche se i tentativi non mancano. Stamattina, venendo a Pollica, percorrendo strade che attraversano i piccoli paesi sul litorale Cilentano e anche all’interno, la prima cosa che colpisce il mio occhio prima e la mia mente poi sono i modi poco attenti con cui si interviene per il recupero delle vecchie case. Ognuno segue più l’istinto che un organico piano paesaggistico: è un mix di materiali messi insieme che non sono né belli né funzionali.
Sono le stesse cose che il turista che viene il Cilento vede. L’occhio coglie il gran disordine che regna sovrano. La mente torna indietro a dei ricordi di solo una settimana fa in Umbria, ove piccoli paesi, piccole realtà, si presentano agli occhi del turista in modo armonico. Parlo dei paesi che confinano con Perugia, nella zona di Assisi… è bello attraversare questi piccoli paesi e vedere come arte, cultura e storia sono stati recuperati e offerti al turista. Non c’è stata una cancellazione del vecchio e una brutta ricostruzione del nuovo, ma una rivalorizzazione di tutto ciò che c’era. Non possiamo pensare di continuare ad improvvisarci nel fare turismo se prima non ci guardiamo intorno per capire come gli altri hanno fatto e come si sono evoluti. Non possiamo pensare di fare turismo pensando alle nuove tecnologie quando manca il filo conduttore tra una struttura e l’altra. Mettiamoci insieme, valutiamo cosa portare avanti, cosa mostrare agli altri della nostra cultura, della nostra storia. Basterebbe che la Costa Cilentana si specchiasse un po’ nella “consorella di fronte, quella Amalfitana per capire come si fa! Lì non hanno costruito abbattendo il vecchio, ma recuperando e rendendolo accattivante facendo di quella cultura un’arte, una storia, dando un futuro a quella realtà. Una storia! E chi viene da lontano ne resta affascinato. Qui nel nostro Cilento c’è ancora e solo caos e dopo 25 anni di parole ne sono state spese tante ma sono rimaste parole che cadono nel vuoto, parole che da domani, finito il convegno, nessuno ricorderà più. Eppure oggi mi sono guardata intorno. Ai “tavoli di lavoro” ci sono seduti soprattutto giovani che hanno tante idee che rivoluzionerebbero il territorio.
Ogni gruppo di lavoro ha posto domande, cercato il confronto, estratto risposte, immaginato progetti. Tutto andrà a formare un piccolo patrimonio su cui immaginare potenziali progetti.
Si tratta di un piccolo patrimonio di idee raccolto dagli animatori dei vari gruppi di lavoro a cui si sono iscritti gli oltre 60 imprenditori accorsi alla chiamata di Stefano Pisani e consegnati ai giovani ricercatori della Societing4.0 dell’Università Federico II di Napoli, che li riverseranno per una valutazione di fattibilità alla PIDMed, che vede tra i suoi partner Unioncamere, le CCIAA di Caserta e di Salerno e la task force RuralHAck.
Intanto, ancora una volta, si parlerà della Dieta Mediterranea 4.0,che grazie alle nuove tecnologie potrà tentare di mantenere le “promesse” fatte al territorio già prima che Angelo Vassallo, Angelo De Vita e Amilcare Troiano la candidassero per ottenere il riconoscimento di patrimonio immateriale dall’UNESCO.
Nel corso dell’evento, Stefano Pisani ha consegnato le targhe e i premi ai cittadini e ai negozi che hanno vinto il concorso indetto dal comune per rendere più belle le strade e i balconi di Pollica, Pioppi, Acciaroli e Cannicchio.