Nel capitolo terzo del libro “Le donne nel Vangelo” di Luigi Rossi l’autore si sofferma su Gesù abile narratore di parabole, Gesù che insegna utilizzando come strumento di comunicazione scene ed esperienze prese dalla vita di ogni giorno. Riusciva così ad attirare l’attenzione e la fantasia degli ascoltatori, coinvolgendoli con le sue immagini, interrogandoli con le sue metafore.
Sulle parabole ricordo un interessante incontro di catechesi con il nostro parroco in parrocchia con la partecipazione anche di fedeli di Massa. (Allora le due parrocchie Cannalonga e Massa erano affidate allo stesso Parroco). Leggemmo diverse parabole e le commentammo, scoprendo come ancora oggi esercitano un particolare fascino e sono molto attuali.
Oggi la liturgia ci invita a riflettere su tre parabole di cui Gesù spiega solo la prima ai discepoli e nelle quali tre comportamenti sono richiesti a noi cristiani: evitare il male, seminare il bene e far crescere il Regno di Dio.
Anche oggi servono le orecchie per intendere.
Nella prima parabola, il grano e la zizzania, scopriamo il Dio paziente che non condanna con fretta e che non ricorre a metodi violenti. Dio ragiona proprio al contrario del mondo. Mette in primo piano il bene che è in mezzo a noi e ci invita a guardare il grano buono che cresce piuttosto che considerare solo la zizzania seminata dal maligno.
Gesù ha seminato in ognuno di noi del bene anche se non sempre è evidente in mezzo a tanti nostri sbagli ed errori. Si resta stupiti alla vista del male che imperversa nel mondo. Se Dio è buono perché esiste il male? Non possiamo fare a meno di porci questa domanda. Siamo spesso pessimisti e notiamo più le cose brutte che le belle, il bene che c’è nel mondo viene dimenticato dalle tragedie e dalle cattiverie e crediamo che intorno a noi ci sia solo la zizzania e le persone non possano cambiare diventando grano. Allora vorremmo affrontare i problemi risolvendoli di colpo, estirpando il male in modo drastico e immediato.
La fretta del giudizio ci fa fare ciò che è contrario a quello che vuole Gesù. Egli ci insegna che non è tempo del giudizio ma della misericordia, del perdono, della pazienza. Gesù infatti non interviene immediatamente per punire quelli che fanno il male. Non divide i buoni dai cattivi, lascia che il male e il bene crescano insieme. Lascia poi il tempo per il pentimento.
Fiducioso continua ad aspettare che il bene trionfi, con pazienza, che non significa rinuncia, aspetta poi di agire al momento giusto. Dio rispetta i tempi di crescita e di maturazione dell’uomo. Aspetta che ci decidiamo ad essere grano. Tanti infatti dal buio del peccato sono passati alla luce della grazia, si sono avvicinati sempre più al Signore.
Nelle altre due brevi parabole Gesù esalta la potenzialità di ciò che è piccolo e all’apparenza insignificante, paragonando il Regno dei Cieli a un granello di senape e ad un pugno di lievito.
Quante volte siamo portati a ritenere poco importante, non speciale ciò che poi si rivela molto proficuo. Da un piccolo, debole granello di senape, quasi invisibile quando si semina, Gesù ci fa notare che cresce negli anni un albero maestoso, tanto da accogliere gli uccelli che nidificano fra i suoi rami, così come il lievito che è poca cosa in confronto alla farina utilizzata ma ha la forza, la capacità di farla crescere per avere un pane gustoso e abbondante. Senza il lievito la farina sarebbe rimasta inutile, immangiabile.
Il Regno di Dio che produce la salvezza è iniziato in maniera umile, privo di elementi spettacolari. Le parabole raccontate oggi da Matteo comunicano però un messaggio incoraggiante per tutti noi cristiani. Il Regno è dotato di grande forza per una crescita prodigiosa. La Chiesa è una realtà in divenire, vitale e dinamica, che dobbiamo sempre più diffondere in un cammino inarrestabile fino ai confini del mondo.
Una piccola quantità può diventare grande, espandersi. Impegniamoci perché la Fede cresca e si moltiplichi proclamando il messaggio di Gesù per farlo arrivare a quelli che non lo conoscono.
Preghiamo perché la Parola di Dio, seme e lievito, fruttifichi in noi.
Buona meditazione in famiglia nella giornata mondiale dei nonni e degli anziani.