Lo scorso sabato, la Parrocchia di Sant’Antonio in Mercato San Severino ha accolto le reliquie di San Giovanni Paolo II e del Beato Carlo Acutis, dando vita ad un evento storico ed eccezionale, segnato da fede e spiritualità. Grande gioia per la comunità francescana, guidata da Padre Salvatore Manzo, e per tutti i parrocchiani del convento sanseverinese, giunti in chiesa per venerare i frammenti sacri. Particolarmente toccante, del resto, è stata la solenne celebrazione liturgica, nel corso della quale il Parroco ha giustamente evidenziato l’indiscussa importanza religiosa di Papa Woytila e del giovane Carlo Acutis.
Il primo, “uomo coraggioso e pieno della forza dello Spirito Santo”, 264° pontefice della Chiesa Cattolica, beatificato nel 2011, è stato proclamato Santo nel 2014, insieme a Papa Giovanni XXIII, da Papa Francesco. Di lui si è ricordato il messaggio rivolto ai giovani nel 2000, in occasione della XV Giornata Mondiale della Gioventù, che così recitava: “Non abbiate paura di essere santi!”.
Il secondo, Carlo Acutis, studente italiano morto nel 2006, “che ha dedicato la sua breve esistenza interamente alla conoscenza di Cristo” e che sì è distinto per la sua devozione rivolta all’Eucaristia ed alla Madonna, è stato dichiarato venerabile nel 2018 da Papa Bergoglio, a seguito della chiusura di un processo di beatificazione iniziato nel 2013. Prima di morire, il giovane disse di voler offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa.
Le due reliquie, che giungono rispettivamente dalla Polonia e da Assisi, resteranno esposte per la pubblica venerazione per una settimana. Va ricordato, che il Convento di Sant’Antonio, che fu edificato nel 1358 e che, al di là delle imponenti decorazioni interne in stile settecentesco, è dagli esperti considerato uno dei più significativi complessi architettonici d’arte gotica del salernitano, ospita anche un’altra importantissima reliquia, quella della Vergine Maria, a cui del resto è dedicata un’intera cappella, ubicata in una delle sue tre navate.