A Vallo della Lucania gli uffici del centro per l’impiego sono stati chiusi con il trasferimento coatto dei dipendenti perché “è interdetto temporaneamente per ragioni di igiene e sicurezza l’utilizzo della sede del Centro per l’Impiego ed il personale tutto è stato trasferito presso la sede di Sapri”. Quindi gli utenti, ora, saranno obbligati a rivolgersi presso le sedi di Sapri o Agropoli. Mentre i percettori Rei dovranno far riferimento al Centro per l’Impiego di Sapri o di Agropoli.
Questo è solo un ultimo atto di come sono messi gli uffici preposti a gestire la ricerca di lavoro per gli aventi diritto al “futuro reddito di cittadinanza”in Italia. La legge di bilancio, infatti, prevede che chiunque fa richiesta e ottiene il sussidio statale di 780 € la mese, deve impegnarsi a non rifiutare più di tre offerte di lavoro “vicino casa” in tre anni!
Questo vorrebbe dire che, prima di tutto, i CPI dovrebbero essere attrezzati per raccogliere, analizzare, vagliare e sistematizzare le “eventuali” offerte di lavoro del territorio in cui operano; raccogliere, analizzare, vagliare e sistematizzare le “eventuali” richieste di lavoro di chi è disoccupato nello stesso ambito territoriale; allargare l’orizzonte operativo ai centri che si trovano almeno in ambito provinciale; utilizzare in modo interattivo il portale che pure c’è ma è abbandonato a se stesso essendovi disponibili per ogni centro solo i dati del capo ufficio e poco più;
L’elenco potrebbe continuare coni tentativi fatti per rianimare di CPI nel passato … vediamo cosa scriveva la vicepresidente della provincia Anna Ferrazzano: “la riorganizzazione dei Centri per l’Impiego provinciali sta dando ottimi frutti: è ormai quasi completo il Sistema informativo provinciale del Lavoro, una banca dati completa che fotografa in tempo reale la situazione dell’occupazione comune per comune. Ad annunciarlo è il vice presidente Anna Ferrazzano, assessore alle Politiche del Lavoro che stamani, insieme al dirigente di settore Domenico Ranesi, ha incontrato a Palazzo Sant’Agostino i responsabili e gli operatori dei Centri per l’impiego e dei Recapiti provinciali per fare il punto sul lavoro svolto finora e sul prosieguo dell’intervento di razionalizzazione. Grazie al progetto voluto dall’Amministrazione, coordinato dal dirigente ed attuato dai Centri per l’impiego, in un anno siamo riusciti ad approntare uno strumento informativo fondamentale. E infatti sulla base dei dati precisi sull’andamento del mercato del lavoro e dell’occupazione che la politica, e specificamente la Provincia, ha la possibilità di fare le scelte strategiche più opportune ed intervenire sempre con misure concrete e tempestive. Obiettivo finale del programma di lavoro biennale varato da Palazzo Sant’Agostino è quello di elevare i Centri per l’impiego al rango di interlocutori dello sviluppo locale, integrando le azioni proposte con i contenuti del Masterplan dei Servizi per l’Impiego della Regione Campania, in attesa che la Regione stessa completi il Sistema Informativo Lavoro regionale e attivi il Nodo regionale. Questo consentirà di razionalizzare la spesa, massimizzando l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa svolta dalla Provincia sul territorio anche attraverso l’erogazione on line dei servizi da parte dei Centri. Tutte le novità saranno poi veicolate attraverso una campagna di comunicazione, che informerà puntualmente i cittadini sulle innovazioni introdotte”.
Ecco un altro elenco che sintetizza cosa dovrebbe esserci dietro l’angolo del sito web, invece del solo elenco dei dirigenti che dall’apice scendono fino al responsabile di ogni centro:
Servizi alle persone
Accoglienza e Informazione;
Anagrafe del lavoro;
Orientamento e consulenza;
Promozione all’inserimento lavorativo;
Preselezione, ricerca attiva e mediazione domanda/offerta di lavoro;
Obbligo formativo;
Diffusione delle offerte di formazione professionale;
Diffusione delle richieste di manodopera che pervengono da datori di lavoro;
Promozione ed attivazione di tirocini formativi;
Possibilità occupazionali gestite attraverso bandi di evidenza pubblica.
Servizi alle aziende
Accoglienza e Informazione;
Assistenza nelle procedure amministrative;
Consulenza sulle agevolazioni e incentivazioni previste dalla normativa per l’assunzione di determinate categorie di lavoratori e sulle varie tipologie contrattuali possibili;
Preselezione del personale, ricerca delle figure professionali di cui l’azienda ha bisogno e mediazione domanda/offerta di lavoro;
Attivazione di tirocini formativi e di orientamento
Poi arriva la decisione della giunta regionale della Campania che,su proposta dell’assessore alle Risorse umane e al Lavoro Sonia Palmeri, delibera il passaggio dei circa 600 dipendenti dei 46 centri per l’impiego negli organici della Giunta regionale della Campania.
Il passaggio, deciso nella legge di Bilancio dello Stato 2018, si sarebbe dovuto concretizzare quest’anno con risorse finanziarie trasferite in misura strutturale dal Governo centrale con lo scopo di e mettere ordine all’interno della materia dei servizi per il lavoro, riunendo finalmente le risorse umane delle Province alla funzione di programmazione del mercato del lavoro sotto l’unica governance della Regione.
L’obiettivo che annuncia Palmieriè di “programmare una strategia di reale rilancio, archiviando definitivamente ogni immagine distorta di questi servizi, chiamati ancora ex collocamento. Ci avviamo con questo provvedimento, che vede la Campania prima Regione ad attuare il trasferimento, verso una radicale trasformazione degli attuali centri per l’impiego. Servirà un adeguato aggiornamento professionale, per rispondere alle richieste di un’utenza sempre più eterogenea, con misure indirizzate a giovani, a disoccupati, a studenti, a donne, a target disagiati, all’autoimprenditorialità, al supporto alle fasce deboli. Insomma i centri per l’impiego saranno sempre più protagonisti, in quanto territorialmente presenti in prossimità del cittadino, ma cambiando totalmente veste, rispondendo con una logica e strumenti innovativi alle esigenze dei cittadini, in totale rottura con il passato”.
Ed eccoci al nuovo format targato Luigi Di Maio, ministro del lavoro ad interim con l’incarico al Ministero per lo sviluppo economico.
È un foglio bianco su cui sono scritti tanti buoni propositi … tra gli altri anche quello di riorganizzare i CPI ad uso e consumo del decreto che prevede l’erogazione del reddito di cittadinanza. In sostanza, la cronologica potrebbe essere la seguente:
riformare i CPI, formare i dipendenti ed assumerne molti altri; contemporaneamente mandare in pensione tutti quelli che potranno farlo con quota 100;
elaborare e verificare tutte le domande per il reddito di cittadinanza aggiornando l’elenco dei disoccupati e degli inoccupati che correranno ad iscriversi; rivitalizzare il rapporto con le aziende che dovrebbero utilizzare il sistema che sarà ammodernato in tempi velocissimi con relativo corso di formazione per i dipendenti vecchi e nuovi; infine, chiamare tutti gli iscritti a scegliere de la proposta lavorativa fa al loro caso oppure rimandarli al prossimo giro, tanto possono attenderne altre due che sono più adatte al loro libro dei sogni.
Fra tre anni, ci sarà anche da gestire tutti i contenzioni aperti tra i CPI e i disoccupati che non hanno accettato nessuna delle 3 ipotetiche offerte di lavoro confacenti alle loro aspettative e che non ci staranno a perdere il sussidio a cui si sono ampiamente adeguati e forse rassegnati.