Ad una certa età si diventa fragili “come una statuina di porcellana.” È proprio il tempo della vita che passa senza soste ad incidere sulla nostra condizione psicologica, che non ha più gli anticorpi necessari per respingere le insidie della vita. Durante la gioventù, la nostra forza fisica e la nostra resistenza morale sono quasi a prova di bomba, per cui riusciamo ad assorbire, senza troppe conseguenze negative, tutto ciò che disturba il nostro vivere. Ma quando l’età comincia ad andare sempre più avanti negli anni, tutto quello che viene ad intaccare la nostra fragile tranquillità, diventa un peso non facilmente sopportabile, perché abbiamo solo voglia di non essere disturbati nella nostra beata quotidianità. È inutile dire che dall’apparenza non si vendono troppo gli anni, perché il nostro fisico ha ancora una buona presenza, ma sono gli anni che spesso ci ricordano che non possiamo fare quello che facevamo un tempo e che oggi quel tempo fa parte solo di un lungo percorso già vissuto. Ritornando alla nostra fragilità interiore, devo dire che l’età incide non solo sul nostro fisico, ma anche sulla nostra sensibilità, perché età e sensibilità camminano di pari passo nella vita.
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