Come è nato l’interesse per questo settore?
L’interesse nasce nel 2005, ero tra i tantissimi ragazzi che non vedevano l’ora arrivasse l’estate e si aprissero le porte del “new carrubo”, storico locale Agropolese della famiglia Pecora, che dal 1972 fa ballare intere generazioni di giovani. Sono da sempre un fermo sostenitore dell’aggregazione giovanile, ambivo a rendermi utile in tal senso e quell’Estate contattai l’allora direttore artistico del “new carrubo” Francesco Giordano, chiedendogli di entrare a far parte dello staff di pubbliche relazioni, da lì iniziò una lunga collaborazione che mi ha portato a condividere questa passione con tanti amici nel Cilento e oltre.
Ha un gruppo che lavora con lei? Un’organizzazione?
Si, ho da sempre collaborato con molti gruppi e organizzazioni sul territorio, fino alla nascita di “Cilento Night Life” nel 2017, un gruppo composto da tanti giovani, prima di tutto amici, uniti dalla passione per la Movida.
Insieme tra l’inverno 2017 e l’estate 2019 abbiamo organizzato molte serate nella splendida location Ù SARACINO, altro storico locale Agropolese. Non sono mancati ospiti importanti e di tendenza come Guè Pequeno, la Dark Polo Gang, Fred De Palma, Geolier ed Enzo Dong. Con la tanto attesa notizia della riapertura siamo già al lavoro per nuove iniziative.
Il settore della movida nel periodo pandemico ha subito un calo enorme. Pensa che si possa tornare ai numeri precrisi?
Si sono ottimista, c’è tanta voglia di divertirsi, tornare ad abbracciarsi e fare aggregazione. La pandemia ha cambiato molto le nostre abitudini, ma credo che siamo pronti, con la dovuta prudenza, a ripartire.
Ritiene che ci possano essere dei cambiamenti nel modo di concepire questo tipo di attività ricreative?
Come dicevo il covid ha cambiato molto le nostre abitudini, la concezione del divertimento potrebbe non essere immune a tali cambiamenti.
C’è da dire che negli anni il modo di concepire il divertimento ha spesso subito variazioni in seguito delle tendenze del momento, ma il concetto di fondo è sempre rimasto lo stesso.
Il settore delle discoteche, che è parente stretto della movida, ancora è tenuto a “bada” dalle anti Covid 19. La scelta del governo di aprire in modo graduale la soddisfa?
Si ha l’impressione che il mondo delle discoteche sia sempre in un certo senso discriminato, frutto probabilmente di una concezione sbagliata. Non è certo questo il caso, credo sia appropriato in luoghi di forte aggregazione e stretto contatto fisico, adottare dei parametri di salvaguardia più rilevanti.
Non crede che in città come Capaccio e Agropoli ci sia bisogno di una struttura dove svolgere solo eventi?
Certo, l’individuazione di un’area interamente dedicata agli eventi potrebbe fornire un assist al turismo giovanile. Non è difficile pensare, in Città a forte vocazione turistica come Capaccio Paestum ed Agropoli, di intercettare una importante fetta di turismo giovanile che si basa sulla movida, così come avviene in realtà come Gallipoli e la Riviera Romagnola. Una programmazione mirata, con un calendario che riunisca tutti gli eventi del Cilento rappresenterebbe indubbiamente un’offerta turistica interessante.
Pensi che ci siano strutture adatte a concerti al chiuso o all’aperto?
Si, senza dubbio.
L’area dei templi di Paestum una delle più belle e suggestive di sempre e i palazzetti dello sport ad esempio.
Qual è il tuo rapporto con chi organizza eventi nel Cilento?
Di stretta e reciproca collaborazione. Non c’è modo migliore per fare bene.
Faccia un pronostico sul futuro di questo settore … Quanto impiegherà a tornare ad essere “spumeggiante” come prima del covid19?
Come dicevo, si percepisce tra i giovani una grande voglia di tornare a divertirsi, sarà eccesso di ottimismo, ma credo che succederà in poco più di un anno. Più che un pronostico è un augurio.