di Gina Chiacchiaro
Il ministro Pinotti arriva in Australia al seguito di una delegazione della Marina Militare per un grande progetto di collaborazione e ricerca di strategie comuni contro il terrorismo internazionale.
C’è grande fermento nella sala riunione all’istituto italiano della cultura di Sidney, una rappresentanza di emigranti italiani che nel corso degli anni si sono distinti ed ha dato lustro all’Italia.
Singolare la presenza di Biagio Di Ferdinando, 100 anni e sua moglie Maria di 87 anni entrambi di origine abruzzese, di Castel Alto e Castel Basso. La loro storia, come quella di tanti altri, lui dopo essere stato in Australia come prigioniero di guerra è tornato nel 1952 per viverci con la sua famiglia. La signora Maria racconta che il suo sogno era viaggiare per conoscere il mondo e si è realizzato. Sono venuti molte volte in Italia: la prima volta nel 1970, l’ultima 10 anni fa. In Australia hanno la loro famiglia e sono felici. Sono venuti a questo incontro da soli e col treno.
Ad accogliere la Pinotti, Franca Arena, la prima donna nata in Italia eletta senatrice in Australia, che rivendica la storia e il lavoro degli Italiani in questa terra. Ad introdurre i lavori è Arturo Arcano, console generale italiano a Sidney, insieme a Donatella Cannova, direttrice dell’Istituto di Cultura; presente il senatore Francesco Giacobbe eletto nella circoscrizione Oceania.
Negli interventi viene ribadita più volte l’importanza che gli istituti di cultura hanno avuto negli anni per la promozione della cultura italiana e per dare una visione completa di cosa rappresenta nel mondo il patrimonio di storia e cultura del nostro paese. Su questa scia le iniziative sono in continua evoluzione e la collaborazione con il governo italiano molto fattiva. È stato più volte sottolineato come gli italiani hanno saputo inserirsi nel contesto australiano. Un popolo silenzioso che vive nel substrato e che non sempre appare. Noi siamo a questo incontro perché invitati da Antonio Bamonte di Roccadaspide che è stato ed è un instancabile animatore della comunità italiana di Sidney. La Pinotti, nel suo intervento, non ha potuto fare a meno di ricordare i tre millenni di storia dell’occidente e che molti di quei secoli sono stati marchiati in modo indelebile dalla storia e dalla cultura italiana. Ecco perché l’eventuale assegnazione della commessa alle imprese italiane sarebbe un implicito riconoscimento di tanti fattori che concorrono a fare del tricolore un vero e proprio “marchio” di qualità. Se poi a questo va giunto il fatto che tra Genova e Napoli vi è il meglio della progettazione in campo di nautica, allora il passo per trasformare un’intesa commerciale in una grande ed integrato progetto culturale è veramente breve. Nel corso della conferenza stampa improvvisata, Bartolo Scandizzo ha reso nota una notizia che pochi conoscono: “il primo marinaro italiano arruolato nella marina australiana è stato Giuseppe Sansone di Cannalonga. Nipote di un altro Giuseppe Sansone, anch’egli di Cannalonga che, dopo essere stato prigioniero di guerra un Australia, diede vita all’emigrazione da quel piccolo paese verso l’immenso continente australiano.
“Per cui, come ha sottolineato la Pinotti, il rapporto strategico in campo militare in corso di definizione, poggia su solide basi culturali che andranno ulteriormente consolidate con l’aiuto e la compartecipazione della comunità italiana residente”. Ecco perché è importante che le missioni culturali italiane vengano implementate e i rapporti tra le università italiane, che pure sono molteplici, dovranno essere rafforzati. Su questa ottica Bartolo Scandizzo ha chiesto all’ambasciatore Pierfrancesco Zazo, che è di Benevento, di valutare la possibilità di affiancare un gruppo di imprenditori e di rappresentanti istituzionali del CILENTO ad organizzare una mostra itinerante in Australia sul patrimonio materiale ed immateriale UNESCO che abbiamo l’onore di detenere. Non ha detto di no ma aspetta un progetto concreto per poterlo valutare.
Se dovesse concretizzarsi la commessa navale, sarà costruito un cantiere ad Adelaide. Questo comporterà, oltre a certi vantaggi economici, anche un aumento sostanziale di possibilità occupazionali in quello stato. Potrebbe anche trovare nuovo impulso la collaborazione che già esiste tra le l’università di Genova e quella dalla capitale dello stato del South Australia e, pertanto, possibili stage formativi per molti nostri giovani ricercatori.