Sentivo che quest’anno dovevo esserci a festeggiare la Repubblica Italiana nata dalle macerie della 2^ guerra mondiale. Quello che non potevo prevedere era dove mi sarei accasato per dimostrare la mia gratitudine a chi nel 1946 si recò alle urne tra le macerie, quelle fisiche e morali, per sottrarre la nazione alle mani di chi l’aveva persa per inseguire la il dittatore nel sogno imperiale africano, prima, e di dominare il mondo insieme alla Germania nazista, dopo. La mattina del 2 giugno mi trovo ad Alpignano, un piccolo centro alle porte di Torino e all’inizio della Val Susa. Mentre corricchio per non perdere l’abitudine, supero un signore con un trombone in divisa di musicante. Immagino che sta raggiungendo il resto della banda musicale di cui fa parte, e gli chiedo dove e a che ora si svolge la manifestazione del 2 giugno. “Al comune alle 10:00!” mi risponde. Accelero il ritmo e rientro a casa di mia sorella dove sono ospite. Un doccia velocissima e via in auto fino a via Mazzini dove arrivo che la corona di fiori è già stata deposta ai piedi del monumento ai caduti di tutte le guerre. Un folto gruppo di persone sta già entrando nel salone preparato per la cerimonia, mi accodo e mi siedo sull’unica sedia rimasta libera. Il pubblico è composto da rappresentanti politici, da ex alpini, da portabandiera di varie associazioni, donne, uomini e bambini. Mi viene l’idea di effettuare una diretta dalla mia pagina FB e comincio a riprendere. C’è un bravo presentatore che introduce i vari interventi previsti in scaletta, mentre la banda si inserisce suonando brani musicali molto cadenzati e festosi dopo ogni intervento. Su un tavolo ben apparecchiato e predisposto a lato del podio da dove gli oratori sono chiamati a parlare sono pronti dei libretti sui quali sono scritti tutti gli articoli della Costituzione Italiana e dei sacchettini trasparenti con il tricolore ben piegato: sono il regalo che la comunità Alpignanese farà, durante la cerimonia, ai suoi giovani che hanno appena compiuti i 18 anni! A consegnarli sono il Sindaco e il presidente del consiglio comunale. Gli interventi previsti vedono i giovani protagonisti della manifestazione. Prima viene data la parola a cinque neo diciottenni che fanno parte della consulta giovanile comunale che leggono ognuno un articolo della Costituzione a loro scelta. Poi interviene il presidente della consulta che si esprime in merito ai principi fondamentali della “carta”. Infine è il sindaco che richiama tutti, in questi momenti difficili per la nazione, a recuperare lo spirito con cui i padri costituenti si confrontarono nell’assemblea costituente e trovarono il modo per andare oltre i particolarismi per remare nella stessa direzione per un’assunzione consapevole di responsabilità nei confronti degli interessi superiori della nazione. Infine, la banda intrattiene ancora tutti noi con un ultimo pezzo e poi tutti fuori in piazza per brevi commenti e poi via sulle vie della nostre esistenze.
Ho fatto il mio dovere di cittadino, ho vissuto un’esperienza toccante ed ho riassaporato la il bello di un mondo in cui un tempo, in un’altra provincia del Nord, dove ho vissuto per 17 anni. A completare la giornata è stato scoprire che ad Alpignano sono capitato proprio nel pieno di un evento sociale, il “Sun & Run” ideata per raccogliere fondi in favore del sociale. Tra le altre cose previste dal programma anche una 10 Km e una 6 Km. Due gare con un’unica partenza ben organizzate che alla quale aderiscono atleti esperti e la partecipazione di un mondo colorato e rilassato di famiglie con bambini e nonni al seguito. Ne approfitto per dare continuità al mio impegno “agonistico” iniziato nel mese di marzo u.s. Il 3 mattina mi presento al ritrovo e ritiro il pettorale. Siamo in tanti in attesa che il sindaco di Alpignano dia inizio alla gara. Dal ’94 frequento questa cittadina posta all’inizio della Val Susa, ma l’esperienza di questa gara mi ha fatto conoscere luoghi finora nascosti. Sentieri e strade che danno l’opportunità di guardare da altre angolazioni uno spaccato di vita di una realtà che palpita e cresce. I primi 3 Km si snodano tra le vie del centro storico dove la storia trasuda da ogni angolo. Quando il tracciato di chi fa i 6 Km si separa da quello dei 10 Km, ci si inerpica su una collinetta per un sentiero che mette a dura prova chi non l’ha messo nel conto. La conseguente discesa fa riprendere fiato e ci porta su una strada bianca che costeggia un campo coltivato ad erba medica irradiato da un sole che porta la temperatura vicina ai 30°. Siamo oltre metà gara quando, dopo il rifornimento d’acqua, bisogna risalire sulla collina verde di robinia in fiore ed altri alberi prosperi di un verde impenetrabile. È l’ultimo sforzo prima di scendere fino al sottopassaggio della ferrovia che ci riporta nel centro abitato sul tracciato di asfalto e tra la gente assiepati sui marciapiedi e la strada ingolfata dai tanti che sono al 4° Km del giro corto che percorrono camminando.
È bello fare gimkana per sopravanzare chi ha scelto di ottenere la stessa soddisfazione di partecipare con il minimo sforzo. Sul grande piazzale dove è allestita la festa e dove stazionano già centinaia di persone, tutti i concorrenti sono accolti con applausi e incoraggiamenti. Superato il traguardo mi attende il rituale di fine gara: ritiro del pacco gara, qualche bicchiere di the di idratarsi, uno scambio di battute con chi hai conosciuto lungo il percorso, una rinfrescata scaccia sudore alla fontana del parco … L’arrivo di Gina e Franca, che hanno fatto l’intero percorso di 10 Km camminando, è il segnale che è ora di rientrare a casa pe una doccia e poi via a Torino per un appuntamento con la nostra giovane redattrice che vive oltre la linea gotica ad Alessandria, Lucrezia Lomussi, accompagnata dalla sua famiglia. Pranzo in famiglia e con Pasquale Coccaro e Franca Pipolo che ci hanno raggiunti da Genova e una puntata alla Sacra di S. Michele, un abbazie che domina dal 1550, in entrata e in uscita la valle di Susa.