L’edilizia un settore che risultava aver ottenuto una crescita del 12,5 % all’inizio dell’anno e che come tutti i settori è in lockdown da ben due mesi senza nessuna cresciuta di fatturato.
“Contiamo anche di recuperare un intervento di complessivo potenziamento delle detrazioni fiscali per l’edilizia e l’efficientamento energetico e antisismico pari pressoché al costo dei lavori” queste sono state le ultime dichiarazione del presidente del consiglio dei ministri, che per la prima volta si è occupato dopo mesi di dare una risposta a chi opera in questo settore.
Nel nostro territorio l’edilizia, costruzioni, impianti sono sempre risultati essere efficienti grazie alle imprese che vi operano.
Una delle tante, la Marco Polo Appalti S.r.l con sede ad Albanella ,operante nel settore dell’edilizia risponde ad alcune domande su come sarà la ripresa per i lavori sia pubblici che privati
La vostra azienda opera da anni in questo settore. Come pensate sarà la vostra ripresa?
Si, la nostra azienda opera da circa 50 anni nel settore dell’edilizia; non ci siamo mai trovati in situazioni simili prima d’ora. Come tutti, purtroppo stiamo vivendo un periodo molto difficile. La ripartenza dell’attività non sarà semplice. Tuttavia, siamo fortemente determinati e motivati a riprendere l’attività aziendale, salvaguardano per il valore prioritario della salute dei nostri lavoratori dipendenti e di tutte le persone impegnate a qualsiasi titolo nella nostra azienda.
Infatti, come primo atto della ripresa abbiamo provveduto ad effettuare i necessari investimenti in materia di sicurezza per dare puntuale attuazione alle linee guida emanate dal governo e al Protocollo per la sicurezza sui cantieri contro il COVID19, sottoscritto il 24 aprile tra i Ministeri competenti e le organizzazioni di categoria. In questo senso:
-stiamo formando i lavoratori sulle norme da osservare sul cantiere (obbligo di mantenimento della distanza di sicurezza, obbligo di segnalare eventuali sintomi influenzali ecc…);
– è in corso la fornitura a tutto il personale dei necessari dispositivi di protezione individuale, nonché la formazione per il corretto utilizzo;
– sono stati predisposti sistemi di rilevazione della temperatura corporea da parte di tutti coloro che hanno autorizzazione ad accedere in cantiere.
Si è provveduto, ancora, alla sanificazione dei locali, ivi comprese gli spazi comuni e le baracche da cantiere.
Infine, sono state riorganizzate le turnazioni dei cantieri e rimodulati i cronoprogrammi delle lavorazioni.
Ricomincerete fin da subito anche con i lavori sulle strade comunali, soprattutto i lavori comunali lasciati in sospeso sulle strade di Roccadaspide?
Come detto, abbiamo la voglia di riprendere l’attività quanto prima e di recuperare il tempo perso a causa della pausa forzata cui siamo stati costretti.
Naturalmente, dovrà prima essere completato il programma di adeguamento ai protocolli di sicurezza che richiede tempi tecnici. Completata la rimodulazione integrativa, riprenderemo le lavorazioni su tutti i cantieri che erano aperti in Campania prima della sospensione e, dunque, riprenderanno anche i lavori a Roccadaspide.
Per quando riguarda le giuste misure di precauzione, non pensate sarà difficile lavorare con mascherine ed almeno un metro di distanza?
Sicurezza e organizzazione del lavoro diventano presupposti indispensabili per la ripartenza dei cantieri.
L’utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuali e il rispetto della distanza interpersonale, certamente costituisce una complicazione delle condizioni di lavoro, oltre che un aggravio dei costi aziendali.
Tutti i soggetti impegnati nell’azienda dovranno cambiare le proprie abitudini ed adattarsi alle nuove regole che l’emergenza sanitaria ha imposto.
Dato che è in gioco la salute delle persone, è necessario che ognuno faccia la propria parte: le imprese debbono fare investimenti in formazione e sicurezza, i lavoratori debbono adeguarsi alle nuove regole.
E necessario, altresì, che le stazioni appaltanti pubbliche accelerino le procedure di pagamento per aiutare le imprese a sostenere i costi d’investimento e di gestione che l’epidemia ha fatto lievitare.
Per i lavori vicino alla vostra sede non ci saranno molti disagi, ma per quelli che si trovano fuori comune come vi organizzerete?
La gestione dei cantieri extraregionali presenta, indubbiamente, delle criticità maggiori rispetto ai cantieri locali.
La difficoltà maggiore è costituita dal fattore logistico, poiché il personale dipendente è costretto a mangiare e pernottare fuori sede. Tuttavia, allo stato, le attività di ristorazione consentono solo il consumo da asporto. Ulteriore complicazione è costituita dalla impossibilità di utilizzare mezzi di trasporto del personale a pieno carico, onde assicurare il necessario distanziamento personale.
Per questo motivo abbiamo stabilito un cronoprogramma aziendale che prevede, prioritariamente, la ripresa dei cantieri locali.
Le lavorazioni sui cantieri ubicati fuori regione, invece, riprenderanno in un secondo momento, in concomitanza con l’auspicata ripresa anche degli altri settori, specie quello della ristorazione.
Fabiola Scorziello