Da Castellabate, dove Ruggiero Leoncavallo visse da bimbo e spesso tornò, e dove è sepolta la sorellina Irene, giunge a Potenza, dove da ragazzo raggiunse spesso il padre lì trasferito: e sempre a Potenza, l’interessante Mostra d’Arte “Personaggi Femminili in Opere di Ruggiero Leoncavallo”, dalla sottoscritta Marisa Russo Ideata e Diretta dopo un particolare studio sul Maestro, dà un contributo, col linguaggio silenzioso e penetrante dell’Arte visiva, per comprenderlo, e per sostenere gli stimatori del Maestro, che si riuniscono per celebrarlo.
Programmato, nell’iniziativa del Comune ’’Autunno Letterario’’, lo Spettacolo Evento “Ricordando Leoncavallo: un Tesoro Nascosto”, dall’Associazione ‘Un Passo Avanti’.
Lo spunto, “il tesoro nascosto”, è il ritrovato antico pianoforte su cui, affermano, suonò il Maestro.
Con la passione di una vera Artista, la pianista e cantante lirica Daniela Grimaldi si è attivata con un interessante coinvolgimento, per restaurare quel pianoforte individuato che cela l’energia creativa del Maestro Ruggiero Leoncavallo,…… gli restituiamo la “i” che perse nei suoi trasferimenti forzati all’estero.
A Potenza, per lavoro, nel 1873 fu trasferito il magistrato Vincenzo Leoncavallo, padre di Ruggiero. Allora Ruggiero aveva sedici anni, e non lo seguì per motivi scolastici. Lo raggiungeva però nei periodi di ferie, e così riuscivaa dare in loco lezioni di musica… e non solo!
“Fu proprio a Potenza che compose: Chatterton” afferma Daniela Grimaldi ‘’ne ho testimonianze scritte”
E su quel pianoforte, che immaginiamo le dita del Maestro danzare sulla composizione di quella che fu la sua prima opera.
Dopo varie ricerche in biblioteche di Conservatori, conobbi a Napoli, in occasione di un Evento nella Biblioteca Nazionale dedicato a Leoncavallo, dei discendenti laterali della famiglia del Maestro, in particolare incontrai e discussi più volte con il professore Antonio Pisanti, che mi riferì tanti particolari tramandati, e inoltre mi informò che fu proprio a Potenza che Ruggiero pensò di comporre una trilogia che avrebbe voluto intitolare “Crepusculum”, e dove quindi iniziò a musicare la prima parte che però rimase anche l’unica: I Medici.
A questa notizia non dimostrata ma suggestiva e poetica, andrà incontro l’opera dedicata ai personaggi deI Medici, realizzata dall’Artista Rosalba Ruggiero, che introdurrà inoltre la Mostra d’Arte Visiva.
Rappresenta le donne che diversamente amò Giuliano de’ Medici: Simonetta Vespucci e Fioretta Gorini.
Tra i due grandi Pagliacci, dipinti dall’Artista Lavinio Sceral, dell’unica opera del Maestro conosciuta pur se non ben compresa, che evidenziano l’uno l’urlo contro una società “mascherata”, falsa e violenta; e l’altro il sorriso beffardo dell’Arte che tutto supera, si susseguono personaggi femminili che rivelano il concetto che il Maestro s’era formato sulle donne ideali: pronte al sacrificio supremo per amore!
Anche la scenografia della Mostra, tra dipinti non chiusi in fredde cornici ma “emananti” rose, energie “svelate” e tracce di note, invita a comprendere le emozioni, i messaggi occulti dell’autore come solo i linguaggi Artistici possono trasmettere in una comunicazione tra sensibilità che vanno… oltre!
Saranno “Svelate”, con silenziosi richiami, anche “La Reginetta delle Rose” da Giancarlo D’Ambrosio, “ZAZA’” da Vittoria Donadio, “Delia Terzachi, l’Amore di Mameli” (dall’opera “Mameli”) da Rita Lepore, “Mimì” (dall’opera Boheme di L.) da Teresa Bisogno e M.R. Verrone, “Nedda” (dall’opera “Pagliacci”) da Maria Rosaria Verrone.
Sarà presente anche Franco Pascale, Direttore del Museo di Montalto Uffugo, l’unico in Italia dedicato a Leoncavallo.
Modera Mariolina Notargiacomo, fra la musica ed il canto lirico di Daniela Grimaldi, che riserverà delle audaci sorprese; del pianista Alessandro Bove; della violinista Roberta Landi Malavolti; e fra la recitazione di Emanuele Cristallo; la danza del Centro Studi Danza Loncar; e i riferimenti culturali e storici della biografa Sabrina Landi Malavolti, che con emozione ci riproporrà la storica, materiale testimonianza di un vissuto del Maestro, dalla oscura vita, e complessa e difficile, che recepì anche le energie dei vari luoghi che frequentò, tra le quali certamente non sfuggì alla sua vivacità quella magica e misteriosa della Grande Lucania.