di Moncil
Voglio confrontarmi con i lettori su un tema di interesse nazionale che appare fuori “luogo” sul nostro giornale. Si tratta del successo dell’estrema destra al primo turno elettorale per le elezioni regionali in Francia e del conseguente entusiasmo provocato tra i leader dei partiti “fratelli” italiani: la Lega Nord, i Fratelli d’Italia e pezzi della galassia berlusconiana che propendono ad accettare di fare da ruota di scorta alla resistibile ascesa di Matteo Salvini.
Un tempo la Lega Lombarda scriveva sui muri di “Roma ladrona”, additando il palazzo politico. Disegnava l’Italia senza l’ex Regno delle due Sicilie imputando al Sud, a tutti i cittadini che vi vivevano, di essere la palla al piede, la zavorra che impediva al Nord di essere a pieno titolo tra le nazioni più economicamente avanzate d’Europa. Non si accontentava di ciò! Infieriva sui meridionali che risalivano la penisola verso il Nord addebitando loro i guai del mal funzionato di uffici e scuole dove erano stati assunti grazie a diplomi e lauree acquisite in università dove si compravano a tanto al chilo.
I più fieri avversari dello “squadrismo” leghista erano i neofascisti di Alleanza Nazionale che, però, chiedevano voti per combatterli e poi ci governavano insieme: pensate che accettarono di affidare il ministero degli Interni ad un certo Roberto Maroni un leghista della prima ora che con Umberto Bossi, attaccava manifesti inneggianti alla secessione e allo stadio cantava “forza Vesuvio” affinché facesse “strage” dei fannulloni Napoletani!
Anche da noi al Sud, non sono mancati i tentativi di imitare, a parti rovesciate, la via secessionista con scarsi successi ottenuti solo in inenarrabili processi ai padri della patria: Cavour, Mazzini, Garibaldi e Vittorio Emanuele II.
I TEMPI CAMBIANO ed anche i nostri anti eroi modificano il target delle loro invettive rivalutando, vivaddio, perfino i sacri confini italiani, anche quelli insulari, nel tentativo reclutare elettori a Sud della linea gotica. Partirono secessionisti e sono arrivati nazionalisti … Cosa non si fa per arraffare voti e potere.
Oggi, chi l’avrebbe mai detto, si sta saldando una strana alleanza basata sulla rabbia contro i migranti definiti tutti potenziali terroristi da identificare (ed è giusto), indagare se sono o meno rifugiati che scappano da guerre o perché perseguitati politici ( ed anche questo è sacrosanto) e “stoccarli” in campi in attesa di rispedirli a casa anche se una casa non ce l’hanno (e fin qui potremmo starci). Poi ci sarebbero quelli in viaggio da dissuadere a tentare le traversate della disperazione sparando qualche bordata di cannone e costringendo gli scafisti e loro stessi ad invertire la prua e ritornare nei loro paesi dove “certamente” li andremo ad “aiutare a casa loro” quando avremo risolto tutti i nostri problemi: ora gridano: “prima noi, gli Italiani”! un tempo gridavano: “Prima il Nord!”
I contraenti di questo patto sono la Lega, Fratelli d’Italia, la Destra di Storace e Forza Italia.
Il programma politico è semplice, chiaro e comprensibile ad ogni strato sociale angosciato per la paura di ciò che può succedere ad ogni angolo della nostra esistenza a causa dell’offensiva di uomini e donne votati alla guerra e al suicidio pur di terrorizzare le società libere e moderne che non vivono secondo la schiaria.
So bene che non serve a niente ricordare che un tempo eravamo noi gli intolleranti che convertivano con la forza delle armi interi continenti al credo cristiano. Erano i nostri bisnonni, del Sud e, ancora di più, del Nord-Est, ad essere migranti verso il meglio per i loro figli.
L’esempio della Francia che, in nome dei valori sanciti nella dichiarazione dei diritti dell’uomo, hanno rigettato il tentativo di far tornare l’Europa ad un’accozzaglia di nazionalismi non farà rinsavire Salvini, Meloni e Gasparr. Potrà invece, essere una lezione per i sedicenti depositari dei valori della sinistra che, pur di affossare il PD di Renzi, sarebbero disposti a consegnare l’Italia ai figliocci della Le Pen. In fondo sarebbe la storia che si ripete: non fu Bertinotti che fece cadere Romano Prodi segando l’Ulivo che tante speranze aveva acceso proprio in Italia consegnando l’Italia al Berlusconismo?
La Francia, una Nazione che sa essere Stato; L’Italia, uno Stato che fatica a diventare Nazione …