In tempo di elezioni si fa di tutto. Purtroppo è così, soprattutto in Italia, dove l’apparire batte non una ma cento volte l’essere. Così fu che quasi mille persone il 2 Giugno accorsero per vedere Franco Alfieri e Adamo Coppola tagliare il nastro che sanciva l’inaugurazione del nuovo polo culturale ripresa da quella che un tempo fu la fornace di Agropoli dove, dalla fine dell’800 e fino agli anni ’70, venivano fabbricati famosi mattoni rossi. Una prima polemica arrivò ancora prima dell’inaugurazione, da parte dell’Ing. Agostino Abate e dal suo gruppo politico, allora in piena corsa alla poltrona contro Coppola e soci: “Il taglio del nastro a ridosso della scadenza elettorale e in spregio delle norme di sicurezza – fece sapere Abate – è volto esclusivamente a catturare consensi a favore del candidato sindaco dell’amministrazione uscente. Verrà inaugurato un cantiere chiuso appena il giorno prima, senza nessuna documentazione o collaudo. Tutto questo va segnalato come l’ennesimo, estremo tentativo, di gestione del potere a meri fini personali ed elettorali. Fino al collaudo, per legge, la struttura non è accessibile al pubblico”. Alle parole di Abate non arrivò risposta da parte di Alfieri che invece si limitò a sottolineare il gran lavoro della sua amministrazione: “E’ un momento storico per la città di Agropoli e non solo – disse l’allora sindaco Franco Alfieri – La Fornace, simbolo dello sviluppo della città e struttura di archelogia industriale, da fabbrica di mattoni diventa fabbrica delle idee. E’ stata acquisita dal Comune nel 2011 in uno stato di totale abbandono. Oggi viene restituita alla comunità in tutto il suo splendore per diventare polo culturale di eccellenza della regione Campania”. Oggi, la storia si ripete, con una polemica forse ancor più pesante perché, a distanza di quasi sei mesi la Fornace è ancora chiusa al pubblico. Quello che era stato inaugurato come il nuovo polo culturale cittadino in un attimo è ritornato ad essere un cantiere. Ma oltre alla mancanza di collaudo ci sarebbe anche l’allestimento museale da completare, con un progetto che addirittura non è stato nemmeno ancora avviato. Da palazzo di città, a ogni modo, si difendono, o almeno cercano di farlo: “Tante le inesattezze che sono state scritte e dette negli ultimi giorni in merito alla Fornace, da parte di chi ancora oggi pensa di essere in campagna elettorale – scrive il Sindaco Adamo Coppola in un comunicato stampa – In primis voglio chiarire che la storica fabbrica di laterizi di via Primo Maggio, è dotata dell’agibilità ed è stato operato il collaudo previsto. Non è stata aperta al pubblico in quanto siamo in attesa di dotarla di tutte le attrezzature necessarie per poterla rendere fruibile”. Il sindaco, inoltre, risponde anche a chi ha segnalato un uso improprio della struttura, pare infatti che un gruppo di ragazzi si sia “impossessato” del polo per giocare a calcio sul terrazzo oppure esercitarsi nel parkour: “Durante la nostra opera amministrativa, l’idea che abbiamo portato avanti è stata sempre quella di aprire i monumenti cittadini al pubblico, eliminando barriere e recinzioni. Lo abbiamo fatto con il Municipio cittadino, prima dotato di una recinzione esterna, abbiamo proseguito con il PalAgropoli, il palazzetto dello sport di via Taverne, quindi con la Fornace. Una scelta compiuta facendo affidamento al senso civico dei nostri concittadini, che devono poter fruire dei beni pubblici, ovviamente nel rispetto del loro utilizzo, senza danneggiarli, in modo che il loro uso possa essere garantito nel tempo. Se un gruppetto di giovanissimi – sottolinea – si introducono in uno spazio lasciato volutamente aperto al pubblico e ne compiono un utilizzo diverso da quello che il senso civico e la buona educazione vorrebbero, questo certamente non è imputabile ad una malagestione di questa Amministrazione Comunale. In ogni caso – conclude – ho dato disposizione al Comando di Polizia municipale di rafforzare i controlli nell’area, al fine di evitare che questi cattivi costumi possano proseguire nel prossimo futuro”.
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