Il 21 marzo si è tenuta, a Postiglione, la Conferenza dei Servizi per ottenere le autorizzazioni necessarie e per dare così via alla procedura d’appalto. Durante la discussione Guglielmo Storti, sindaco di Controne, ha chiesto garanzie per la salvaguardia delle aree coltivate a fagiolo e delle sorgenti. Altre perplessità sono state espresse da Carmine Fasano, vicesindaco di Postiglione, mentre Giorgio Opromolla, vicesindaco di Serre, ha fatto notare la sproporzionata grandezza dell’innesto sulla SS 19, poco oltre il fiume Sele, ribattezzato “quasi una piazza d’armi, un aeroporto”. Sull’avvenimento siamo andati a sentire anche i parerei, controcorrente, di Michele Clavelli, sindaco di S. Angelo a Fasanella, e di Enzo Luciano, sindaco di Aquara. La prima lamentela arriva da Clavelli: ‘Innanzitutto la Fondovalle, così come viene fuori adesso, non si collegherà direttamente con l’autostrada. E già abbiamo saputo che i soldi ci sono solo per uno degli almeno tre tratti necessari. La proposta che sottoscrivemmo sulla Provincia è stata accantonata. Chissà perché è stato scelto di realizzare solo il primo tratto; è quello, non ci prendiamo in giro, che va da Persano a Castelcivita. Ed è stato fortemente voluto dai colleghi di Postiglione, Controne e Castelcivita. Così si penalizza la nostra zona. Non si crescerà mai. Noi avremo voluto la realizzazione della seconda parte del percorso: da Aquara a salire. Perché l’emergenza più grave è nell’isolamento dell’Alta Valle del Calore; Felitto, Laurino, Piaggine, Valle dell’Angelo e Sacco. Da qui un autobus, per arrivare a Salerno, impiega 3, 4 ore. Ed il percorso approvato? Per me è solo un inutile doppione della strada già esistente, quella che corre lungo il fiume Calore. Non si collegherà all’autostrada e né alle zone interne. A che serve? Non si toglierà mai l’isolamento. E così emerge anche un’altra storia: se c’è già l’impegno della Provincia a migliorare la Tempone – Persano – ragionano i due sindaci, perché non “spalmare” la Fondovalle già verso le zone più interne degli Alburni e della Valle del Calore? ‘Il mio problema’ dice Clavelli ‘è arrivare a Felitto, Laurino e Roccadaspide, non a Persona, che già oggi, pur nel pessimo stato nel quale quelle strade sono tenute, mi è già possibile.’. Enzo Luciano, è stato anche presidente della Comunità Montana degli Alburni. ‘L’attuale idea a base della Fondovalle è megagalattica. E’ una versione riveduta e corretta della vecchia Fondovalle, ma senza avere più a disposizione il finanziamento originale. Non si riuscirà mai ad arrivare da Persano a Bellosguardo. Noi vogliamo potere affermare questa semplice verità. Purtroppo certa stampa locale, abituata a sentire solo gli ordini di certi poteri, fa orecchie da mercante o c’irride. Noi siamo coloro che si costituirono contro la Regione Campania per mantenere oggi alla Comunità Montana gli 85 miliardi. Non siamo certo i signor nessuno che oggi ci stanno facendo perdere davvero l’occasione storica per togliere dall’isolamento queste zone. Luciano, perché continua a sparare, ad alzo zero, contro ciò che si sta facendo: ‘E’ semplicissimo. Noi abbiamo bisogno di una strada decente, percorribile, che accorci le distanze ed annulli l’isolamento. Invece verrà fuori una vera e propria autostrada. Inutile. Si divertiranno ingegneri ed imprese. Qualche comune, dell’area a valle, la utilizzerà per meglio raccordarsi a sue già progettate aree industriali. Ma non risolverà i problemi delle nostre zone interne. Una risposta sembra arrivare da Carmine Cennamo, intervistato sul “Corriere”: ‘Il discorso lo continueremo. In parte col ribasso di questa prima gara d’appalto, in parte con l’impegno del Governo centrale a finanziare il completamento dell’opera od in parte dall’Anas che adeguerà la Ss 166 per uno sbocco nel Vallo di Diano. Impegni assunti personalmente col sottoscritto che starà qui a vigilare’. Ma Enzo Luciano e Michele Clavelli non s’accontentano: ‘E’ stato già fatto un colpo di mano decidendo di realizzare un tratto e non l’altro. Nella prima preconferenza, quella tenutasi presso la Provincia, avevamo deciso tutt’altro. Poi ci saranno gli inconvenienti in corso d’opera. Uno, lo conosco bene perché è nel mio territorio, si verificherà proprio ad Aquara. La strada dovrà attraversare la località Pantana, il nome la dice lunga, è una zona rossa – di massima pericolosità per frane e dissesti – dal punto di vista idrogeologico, l’ha decretato l’Autorità di Bacino. L’intera zona per contenere una tale strada, dovrà essere interamente consolidata. Altre varianti dovranno essere fatte per Castelcivita, per salvaguardare il complesso speleologico e le sorgenti del Calore. A Controne, c’è da tenere conto della particolare rilevanza dei campi coltivati a fagiolo e delle sorgenti che li irrigano. Scommetto che l’interno ribasso d’asta non basterà.
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