Il bello del viaggio è il viaggio! Questo motto calza a pennello alla filosofia che sta dietro l’impresa che Rosario Pingaro, presidente di Convergenze Spa Benefit, ha fatto fino ad un “passo” da Capo Nord, in Norvegia, dove, a ridosso del solstizio d’estate, quando il sole, non tramonta mai!
Da tempo Rosario pensava a questo viaggio che lo portasse al confine della “terra”. Non voleva farlo da solo e ha chiesto a sua moglie Antonietta, Ciaccia per gli amici, Vincenzo e Andrea i loro due figli.
Dopo un lungo tira e molla la maggioranza di 3 a 1 si è consolidata e Ciaccia ha dovuto cedere ed imbarcarsi in un’avventura che pochi dei suoi amici l’avrebbero ritenuta capace. C’è, però, da dire che anche quando ha cominciato a correre la stessa platea di conoscenti era stata “miscredente”.
Con una programmazione approssimativa relativamente a vitto e alloggio, ma precisa per quel che riguarda la possibilità di ricaricare la Tesla Elettrica Model S 100D, un obiettivo ben definito i tre più uno sono partiti puntando il più direttamente possibile alla meta passando per Brennero, Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia andata e ritorno per un tour di 9.500 Km a spasso per l’Europa. L’allegra comitiva, dopo un periodo di assestamento sperimentato sul campo, arriva a determinare ruoli e funzioni: Rosario alla guida per l’80% dei KM, Ciaccia a dargli il cambio per il resto. Vincenzo a sovrintendere alla logistica relativa all’alloggio e Andrea ad individuare i ristori.
Il tempo libero dai “doveri” relativi al viaggio, ognuno seguiva le sue incombenze affettive o lavorative grazie al collegamento LTE perfettamente operante.
Il viaggio è il moto perpetuo del vivere aperto ad ogni esperienza che fa entrare in contatto con realtà, situazioni, persone, imprevisti ci si parano davanti: incontri programmati o occasionali.
“La prima sorpresa arriva all’ingresso di una stazione di servizio sull’autostrada del Brennero, quando mi sento chiamare e salutare da un uomo <
“L’andare senza troppo badare al tempo, è molto simile alle sensazioni che si provano correndo in allenamento e in gara” afferma Rosario. ma è anche la stessa sensazione che si provano quando ci si mette in cammino per spostarsi da un luogo ad un altro sulle proprie gambe, confermo io.
Ma c’è una preoccupazione che si accentua con l’avvicinarsi alla Norvegia! “Quella di non essere certi di poter superare i rigorosi sbarramenti alla frontiera norvegese in allerta massima a causa del Covid19.
“Per la verità – confessa Pingaro – io ho fatto solo la prima dose del vaccino, Ciaccia entrambe, Vincenzo è OK e Andrea non è vaccinato in quanto minorenne. Ecco perché ci sottoponiamo ad un tampone in Danimarca e ad un altro in Svezia al fine di dimostrare che siamo non positivi alla frontiera Finlandese e poi, più avanti, a quella Norvegese.”
Questa preoccupazione non impedisce alla famiglia Pingaro di godersi il “viaggio” … Appunto!
Al di là del contachilometri che tiene il conto della strada percorsa, Rosario percepisce un altro elemento per rilevare che ci si sta avvicinando alla meta e sono le caratteristiche delle strade che “man mano che andiamo verso Nord, diventano sempre più stringenti i limiti di velocità e ridotte le dimensioni delle carreggiate. Sembra che seguano l’andamento dell’intensità del traffico fino a diventare ad una carreggiata
“Provvidenzialmente – rivela Rosario – ci rendiamo conto che ci troviamo in Svezia nel pieno della festa nazionale! Tutto è chiuso per una settimana, pertanto dobbiamo rifornirci di generi di ogni necessità per superare il periodo di chiusura. Prendiamo d’assalto uno store dal quale preleviamo di tutto.”
Al confine tra la Svezia e Finlandia i problemi legati al Green Pass sono superati brillantemente. Con la raccomandazione di non fermarsi in giro per la Finlandia fatta da un “giovanottone” a guardia del confine. Un Hurrà della comitiva saluta la prima strettoia superata. resta da fare altrettanto all’ultimo ostacolo che si frappone tra loro e Capo Nord. Così la racconta Rosario: “In uscita, la guardia ci fa segno di passare rapidamente! lo prendiamo come un buon auspicio … ma dietro l’angolo dobbiamo fare i conti con un rigido controllo previsto dai doganieri Norvegesi. Dopo aver cercato di spiegare le nostre ragioni, il gendarme dichiara che si tratta di un caso particolare, per cui, deve consultarsi con il suo superiore. Seguiamo la telefonata a distanza e in trepida attesa … dopo mezz’ora la risposta gela la nostra speranza di passare. Neanche una telefonata all’ambasciata italiana riesce a sbloccare il divieto perentorio!”
Soluzioni creative che pure vengono ipotizzate, come far passare solo Ciaccia Andrea e Vincenzo, vengono scartate per evitare ulteriori problemi.
La decisione di tornare indietro a 200 Km dalla meta è triste, ma la più sensata.
Resta, come racconta Rosario, “il bello di averci provato, di essere riusciti a vedere il sole a mezzanotte che, dopo uno stretto giro di boa intorno al Polo Nord, si ripresenta pronto per brillare per altre 24 ore.”
La “nottata”, però, metaforicamente parlando, non è ancora passata per i nostri eroi. Eccoli ora alle prese con il problema di trovare un alloggio per riposare (non possiamo dire notte perché si vive in piena luce del sole). Vincenzo prenota presso un “villaggio” nelle vicinanze assediato da insetti e con il bagno esterno: “un’esperienza che lascia il segno”. Si rifaranno a Copenaghen in un bellissimo hotel situato nei pressi del ponte che collega la Svezia alla Danimarca.
Nel ridiscendere sulle vie dell’Europa in direzione Sud, la strada del ritorno è altrettanto lunga per la famiglia Pingaro che, per poco, evitano le disastrose alluvioni che subito dopo il passaggio sconvolgono la Germania.
Il rientro dal viaggio costellato di emozioni avviene nei tempi previsti, ma riprendere i ritmi quotidiani imposti dagli impegni aziendali non è semplice: “ho avuto un calo di <
Durante il racconto di Rosario, ho percepito il tremito che tutti quelli che raccontano un’esperienza sensoriale forte vogliono e riescono a trasmettere. Per esperienza, posso dire che non lo si fa per gli altri, si cerca, invece di scavare dentro i ricordi più intimi, qualcosa che, a prima vista, ci è sfuggita; di rivivere l’esperienza fatta, ancora una volta; continuare a sognare ad occhi aperti su quel viaggio che non è solo “uno” ma tanti altri che ancora non siamo riusciti a vivere fino in fondo!