di Bartolo Scandizzo
La famiglia Di Nardo proveniente da Cannalonga, per la parte del padre Giuseppe, e da Pellare, per parte della madre Carmela, si è stabilita Perth in due momenti: il papà nel ’71 e il resto della famiglia (mamma e quattro figli) un anno dopo.
Abbiamo incontrato 3 dei 4 fratelli, Antonio, Franco e Rosa. Aniello, il primo, era impegnato.
Non è la prima volta che incrociamo immigrati in Australia negli anni ’70. Ma è singolare il caso di questa famiglia, con i genitori già oltre i 50 anni, che si fanno “richiamare” in un momento in cui nel Cilento si comincia ad assistere all’inizio di un’altra diaspora: quella intellettuale.
I Di Nardo erano destinati ad andare in Venezuela. Ma l’arrivo a Cannalonga di un migrante australiano di ritorno a Cannalonga per turismo, vecchio amico di Giuseppe, fa cambiare la decisione e invertire la rotta. A dare la spinta decisiva verso il nuovissimo mondo è Carmela che non ce la fa a vedere i 4 figli arrancare nei lavori dei campi per poco o nulla da mettere in tavola.
Giuseppe, appena arrivato a Perth, trova lavoro come giardiniere alle dipendenze del comune (manutenere il verde pubblico è una delle attività primarie per il municipio).
Intanto, lui per lettera e Carmela sul posto, avviano le trattative per vendere i terreni. Tutto viene alienato tranne la casa su tre livelli (stalla nell’interrato, cucina e camera da letto dove dormivano tutti). In capo ad un anno, Giuseppe chiama in Australia il resto della famiglia che, dopo le visite mediche di routine a Napoli e fatto il pellegrinaggio a piedi al Sacro Monte di Novi Velia per un ex voto e la benedizione, si imbarcano sulla “Angelina Lauro”, che già era una nave da crociera, per il viaggio della vita.
Aniello, Antonio, Franco e Rosa viaggiano per i quattro mari per circa 30 gg senza averne mai visto uno!
Dopo sei mesi, i genitori investono i risparmi e il ricavato ottenuto dalla vendita delle proprietà in paese e acquistano una casa dove ognuno ha il suo spazio e il mondo degli stenti è messo nell’album dei ricordi che man mano si scoloriscono.
Solo Aniello ha già sperimentato il “lavoro” presso una carrozzeria in paese e si avvia al lavoro. Gli altri tre vanno a scuola con le inevitabili difficoltà di inserimento. Nonostante tutto, Frank diventa ingegnere, Rosa ragioniera e Antonio avvia un negozio di barbiere.
Tutti hanno famiglia! Giuseppe e Carmela possono dire che la “missione” è compiuta … i genitori sono già deceduti tra il 2012 (la madre Carmela) e il 2014 (il padre Giuseppe), ma resta nei figli viva la memoria di un’impresa compiuta fuori tempo massimo per l’emigrazione in Australia.
In fondo, come ricorda Frank: “noi siamo stati fortunati perché siamo arrivati qui quando i profughi del Vietnam hanno preso il posto degli Europei nell’ultimo posto della scala sociale australiana. Per cui era il tempo in cui gli Italiani, grandi e piccoli, erano già tenuti in buona considerazione”.
Tutti sono tornati almeno una volta a Cannalonga con un solo piccolo rimpianto che ricorda Antonio: “nostro padre ha venduto, quando non ce n’era più bisogno, anche la piccola casa che ancora ci teneva fisicamente legati al paese dove siamo nati!”